Riforma reclutamento docenti precari in arrivo: le indiscrezioni

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La riforma del reclutamento degli insegnanti della scuola è in fase di completamento. Le nuove regole che porteranno i docenti in cattedra, saranno presto note. Il ministro Bianchi ha convocato i sindacati per domani, martedì 12 aprile, per un incontro importante riguardante il nuovo reclutamento. Si pensa che il decreto possa essere pronto entra la metà del prossimo mese, così da essere approvato dal CdM. Quali sono le indiscrezioni?

Riforma reclutamento: le indiscrezioni

Secondo quanto riportato da il Sole 24 Ore, sono tre le strade che caratterizzerebbero il nuovo reclutamento degli insegnanti:

  • Conseguimento di almeno 30 CFU (di cui 15 di tirocino) all’università e partecipare ai concorsi scuola, per poi completare i restanti 30 CFU e l’abilitazione con un anno a tempo determinato e part-time.
  • Conseguimento di 60 CFU e abilitazione mentre si è studenti, vincere il concorso e svolgere l’anno di prova; si giunge ìalla conferma in ruolo dopo la valutazione positiva.
  • Accesso diretto al concorso e, una volta passate le prove, all’anno di prova, per i precari storici con almeno 36 mesi di servizio.

Questa riforma del reclutamento è già cominciata con la semplificazione dei concorsi, e le decisioni prese nei prossimi giorni saranno solo il completamento di quanto già iniziato.

Altri aspetti, alcuni da chiarire

Quindi, indipendentemente dalla strada seguita (che ribadiamo, al momento si tratta di indiscrezioni) una volta immessi in ruolo il percorso dei docenti diventa uguale per tutti. E sarà caratterizzato dalla formazione continua. Tra le ipotesi a sostegno di questo percorso si ipotizza la previsione di una progressione di stipendio per coloro che superano i percorsi formativi. In pratica, i corsi sarebbero su base volontaria e porterebbero ad un miglioramento della propria condizione stipendiale, se frequentati con profitto.

Ci si aspetta anche una modifica dei concorsi, dopo le dichiarazioni del ministro Bianchi sul concorso per la secondaria 2022: E’ un concorso che noi abbiamo ereditato dal passato, con una modalità di organizzazione anche delle prove che si è dimostrata non adeguata… noi poi andremo verso concorsi annualiquesto era l’ultimo passaggio di una storia precedente che ha dimostrato tutti i limiti, non c’è nessun dubbio“.

Si prevede che i vincitori dei futuri concorsi possano chiedere il trasferimento in altro istituto solo dopo tre anni di servizio nella scuola a cui sono stati assegnati (vincolo triennale).

C’è poi da pensare alla stabilizzazione dei supplenti storici, con la formula del doppio canale di reclutamento in cima alle preferenze di alcune forze politiche e dei sindacati di categoria.

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