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Riforma pensioni 2023: dopo settimane di silenzio, è forse in arrivo un nuovo confronto fra governo e sindacati? Vediamo subito qual è la situazione attuale e quali sono i primi accenni a proposito di un’eventuale proposta di riforma. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Riforma pensioni 2023: quando riprenderà il confronto?

È ormai da diverse settimane che gli italiani si domandano quando riprenderà il confronto tra governo e sindacati a proposito della questione pensionistica.

A causa, infatti, del conflitto tra Russia e Ucraina, l’esecutivo ha rivolto le proprie energie e risorse alle vicende internazionali, interrompendo così i lavori per la prossima riforma delle pensioni.

Ad ogni modo, dopo gli ultimi contatti dei giorni scorsi, è possibile che il governo di Mario Draghi torni a convocare i leader di Cgil, Cisl e Uil appena dopo Pasqua.

Al momento, però, non ci sarebbero ancora conferme ufficiali. Tuttavia, ci si aspetta che si torni presto a discutere di pensioni, soprattutto dopo la quasi totale assenza di tale capitolo all’interno del Def.

Prime ipotesi di riforma

Nell’attesa che il confronto fra governo e sindacati sul tema pensioni riprenda regolarmente, dall’inizio dell’anno si sono cominciate a delineare alcune prime ipotesi di riforma per il 2023.

In particolare, è probabile che Quota 102 venga prorogata di un altro anno, anche se di fatto si starebbe lavorando in direzione della flessibilità in uscita a partire dai 64 anni con 20 di contributi versati. A patto, però, che si accetti il calcolo dell’assegno internamente con il sistema contributivo.

Rimangono, poi, in sospeso la questione relativa a Quota 41, donne e giovani.

Per quanto riguarda Opzione donna è possibile che la misura venga riconfermata o che possa addirittura diventare strutturale.

Sul fronte dei giovani lavoratori, infine, continua ad essere prioritario trovare un sistema per garantire loro in futuro una pensione minima dignitosa.