In Sicilia, per la scuola si prospetta una situazione problematica in vista del prossimo e dei futuri anni scolastici: in tanti, infatti, si ritroveranno ad essere perdenti posto nella propria sede di servizio. A lanciare l’allarme è il segretario della Fcl Cgil Sicilia, Adriano Rizza, a seguito dei dati sugli organici relativi a docenti e personale ATA forniti dal Ministero dell’Istruzione.
Allarme per la scuola siciliana: troppi i perdenti posto
Il segretario della Fcl Cgil Sicilia, Adriano Rizza, ha analizzato i dati trasmessi dal Dicastero di Viale Trastevere in riferimento all’organico, sia docente che ATA, per il prossimo anno scolastico 2022/23, lanciando l’allarme relativo al venire meno della titolarità, per molti, nella sede di servizio: “Sono tanti i docenti, i collaboratori scolastici, gli assistenti tecnici e amministrativi delle scuole siciliane, di ogni ordine e grado, che il prossimo anno perderanno la titolarità nella loro sede di servizio”, ha affermato in un’intervista su ‘Palermo Today’.
Rizza sottolinea che, per il prossimo anno scolastico, la scuola in Sicilia registrerà un calo totale di circa 15.000 studenti, suddivisi nei vari ordini d’istruzione: 1861 all’infanzia, 3485 alla primaria, 3908 nella scuola secondaria di I grado e 5801 nella secondaria di II grado.
Quali sono le cause del problema?
Per Rizza, il calo demografico, che caratterizza la società italiana in generale, non può rappresentare l’unica causa della perdita di alunni in Sicilia: il fenomeno, piuttosto, è indice delle difficoltà economiche e sociali in cui versano tante famiglie siciliane, in modo particolare le giovani coppie a cui manca spesso una condizione lavorativa stabile e su cui contare.
Oltra alla costante perdita di studenti, tuttavia, per il segretario pesa anche il fatto che il governo non stia rispettando gli accordi presi, come il Patto per la scuola del 20 maggio 2021, e le richieste di modifica del Dpr 81 del 2009 atte a rafforzare gli organici e a ridurre il numero di alunni per classe. Rizza a tal proposito sottolinea che da tanto tempo la Flc Cgil chiede al Ministero di diminuire il rapporto studenti-docenti, per potenziare l’offerta formativa della scuola, al di là dei problemi legati alla pandemia. “Rivolgiamo quindi – conclude Rizza – l’ennesimo appello alle istituzioni e alla politica: mettete la scuola al centro della strategia di ripresa e resilienza del Paese ed in particolare del Mezzogiorno”.