Carta del Docente, la nuova riforma sulla formazione e reclutamento potrebbe introdurre altri cambiamenti, indubbiamente svantaggiosi, in aggiunta alla già criticatissima formazione (facoltativa) con ‘incentivi salariali’ annessi e connessi.
Le novità riguardanti le nuove modalità legate ai percorsi formativi potrebbero portare ad una soppressione del bonus da 500 euro. Occorre, comunque, tenere presente che la riforma della formazione e del reclutamento è stata sì approvata dal Consiglio dei Ministeri ma dovrà superare l’esame parlamentare, nello specifico quello del Senato.
Bonus 500 euro, novità in vista con la riforma della formazione e del reclutamento?
Il nuovo Decreto Legge sul PNRR, previsto dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, dovrà passare all’esame del Senato: da qui partirà l’iter parlamentare, il testo del provvedimento, infatti, arriverà ‘blindato’ alla Camera dei Deputati e non dovrebbe più subire modifiche. Ancor prima dell’esame parlamentare, però, il Decreto Legge dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Da quel momento, il testo dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni.
Non sono poche le perplessite riguardanti il nuovo Decreto formazione e reclutamento e una di queste riguarda proprio il bonus da 500 euro, le cui risorse potrebbero essere destinate ad altre finalità, come quelle legate all’incentivo economico e alla formazione obbligatoria in orario di servizio.
A questo proposito, Flc-Cgil mette in guardia in merito ad ‘un meccanismo non universale che utilizza risorse già della scuola, quelle della card docente e quelle del MOF. Come a dire: togliamo risorse già destinate a tutta la platea docenti per darli ad una platea ristretta’.
Carta del Docente, la sentenza del Consiglio di Stato a favore dei precari
Naturalmente è ancora presto per parlare di possibile soppressione della Carta del Docente ma occorre considerare un altro aspetto, non di poco conto, ovvero le diverse pronunce dei Tribunali, emesse negli ultimi mesi, a favore del riconoscimento del bonus da 500 euro al personale precario (ricordiamo soprattutto la recente sentenza del Consiglio di Stato).
Un aspetto non di poco conto perché i ricorsi, proprio sul principio ribadito dalla Consulta, stanno già fioccando. L’auspicata estensione della Carta del Docente al personale precario potrebbe rivelarsi insostenibile per il governo e da qui partirebbe la possibilità di una soppressione, ‘giustificata’ dai cambiamenti in arrivo con il nuovo Decreto sul PNRR.
Ancora è presto per parlarne, ma i sindacati stanno già lanciando l’allarme.