Docente alla cattedra
Docente alla cattedra

Formazione docenti, novità in arrivo con il nuovo Decreto Legge per l’attuazione del PNRR, varato dal Consiglio dei Ministri giovedì scorso. Dal prossimo anno scolastico 2022/23, infatti, la formazione dei docenti rientrerà nell’orario di lavoro e sarà retribuita secondo gli importi definiti dal contratto. Il nuovo provvedimento del governo, inoltre, istituisce dei percorsi di formazione triennale, facoltativi, che funzioneranno come dei corsi-concorsi. Vediamo in particolare le novità in arrivo per il personale docente di ruolo.

Docenti, novità in arrivo dal DL PNRR 2 sulla formazione

Come riporta il quotidiano economico ‘Italia Oggi’ di martedì 26 aprile, il governo intende convogliare la formazione dei docenti in due canali: il primo è quello di dare esecuzione a quanto già contenuto nella riforma ‘Buona Scuola‘ (la legge 107/2015), in merito agli oneri di ordinaria formazione. Tali oneri sono stati previsti nella riforma ‘renziana’ ma poi non vennero mai attuati a causa della mancata copertura finanziaria: la ‘Buona Scuola’, infatti, ha previsto solamente la retribuzione ai formatori.

Il PNRR ha previsto che i fondi siano tratti dai 300 milioni di euro stanziati dal comma 593 dell’articolo 1 della legge 205/2017. L’intenzione sarebbe quella di dare attuazione a quanto contenuto nella legge 107, ma non mancano le criticità proprio perché la formazione obbligatoria necessita di nuove risorse, visto che viene incrementata l’onerosità della prestazione.

In primis, si andrebbe contro all’articolo 36 della Costituzione che prevede che la retribuzione debba aumentare con il crescere dell’onerosità della prestazione lavorativa. In secondo luogo, tale disposizione contrasta con l’articolo 81 della Carta Costituzionale, in quanto qui viene detto che ogni nuova legge che preveda nuovi oneri debba anche indicare le risorse economiche necessarie per la copertura.

Corso-concorso per ottenere un ‘incentivo salariale’

L’altra novità, ovvero il secondo canale previsto dal governo, è rappresentata da un corso-concorso, dove il 40 per cento dei candidati potranno ottenere un ‘incentivo salariale‘. Come spiega ‘Italia Oggi’, si tratta, in particolare, di percorsi di formazione e aggiornamento permanente (minima durata triennale) su base volontaria: per incentivarne l’accesso, il governo ha previsto un meccanismo di incentivazione salariale per tutti gli insegnanti che ne risulteranno vincitori (non più del 40 per cento dei partecipanti).

I corsi-concorsi riguarderanno gli insegnanti di ogni ordine e grado del sistema scolastico. Il governo ha previsto delle verifiche intermedie annuali, oltre, naturalmente, ad una verifica finale dove il docente dovrà dimostrare di aver raggiunto un adeguato livello di formazione rispetto agli obiettivi prefissati.

Un comitato di valutazione si occuperà di effettuare le verifiche intermedie e finali: nella verifica conclusiva, il comitato di valutazione si avvarrà anche del giudizio di un dirigente tecnico o di un dirigente scolastico ‘esterno’.

C’è da sottolineare, comunque, che gli scatti di anzianità non subiranno cambiamenti: continueranno ad essere corrisposti. Per quanto riguarda gli importi relativi agli ‘incentivi salariali’, dovranno essere definiti in sede contrattuale: al momento è impossibile definirli in quanto non si conoscono ancora le risorse complessivamente disponibili.