Nuovo PEI
Nuovo PEI

Colpo di scena per il mondo della scuola e, in particolare, dell’inclusione scolastica: qualche ora fa, la pubblicazione della sentenza 03196 del 26 aprile 2022 della settima sezione del Consiglio di Stato ha dichiarato legittimo il modello del nuovo PEI, ribaltando di fatto ciò che aveva stabilito lo scorso settembre il Tar del Lazio. Quali adesso potrebbero essere le conseguenze? Quali effetti potrebbe provocare il giudizio emesso?

I motivi per cui il CdS giudica legittimo il nuovo PEI

Il Consiglio di Stato, a cui si era appellato il Ministero dell’Istruzione, si è pronunciato in modo definitivo sulla legittimità del Decreto Interministeriale del 29 dicembre 2020, n. 182, con il quale si introduceva di fatto il modello nazionale del Nuovo PEI e le relative linee guida, stabilendo nuove regole in materia di inclusione degli alunni con disabilità.

Palazzo Spada dà ragione al Ministero e nello steso tempo respinge la sentenza del Tar del Lazio del 14 settembre 2021: sentenza che, all’inizio dell’anno scolastico, aveva creato molta confusione e disorientamento per le scuole, e che aveva portato il Ministero dell’Istruzione a intervenire con nuove indicazioni, sospendendo il Decreto e ripristinando le regole ad esso precedenti.

Ma su quale base il Consiglio di Stato è arrivato a ribaltare tale sentenza? In primo luogo ricordiamo che le varie associazioni che avevano presentato ricorso al Tribunale Amministrativo si erano appellate al fatto che esso si occupa anche della natura regolamentare degli atti, qualora questi possono ledere diritti e interessi legittimi: il CdS  interviene proprio su questo aspetto, attestando che il Decreto non presenta naturare regolamentare.

La sentenza (che riportiamo in calce), infatti, recita: “Il decreto impugnato disciplina l’assegnazione delle misure di sostegno ed il modello di PEI da adottare da parte delle istituzioni scolastiche. Si tratta di aspetti evidentemente attuativi, di natura tecnica, che chiariscono i criteri di composizione e il modo di operare dei gruppi di lavoro l’inclusione e che mirano ad uniformare a livello nazionale le modalità di redazione dei P.E.I.”. La sentenza spiega che non si può impugnare il Decreto in quanto non vi è in esso “una lesione concreta ed attuale della situazione soggettiva dell’interessato che determini, a sua volta, la sussistenza di un interesse attuale all’impugnazione”.

Quali i possibili risvolti?

Cosa succede adesso che il Consiglio di Stato ha riabilitato in toto il nuovo PEI, dichiarandolo legittimo? Innanzitutto, si ripristinano le disposizioni contenute nel Decreto, a cui quindi tutte le scuole, di ogni grado, devono attenersi.

Ancora si possono presentare ricorsi verso il Decreto, ma singolarmente. Ciò vuol dire, ad esempio, che se ad un alunno con disabilità si riducessero le ore di lezione (possibilità prevista dalle nuove disposizioni), la famiglia potrebbe ricorrere nel momento in cui ritiene tale decisione lesiva dei diritti del figlio. Stessa cosa nel caso dell’eventuale esonero da alcune attività.

In sostanza, se prima le associazioni in materia di inclusione hanno presentato un ricorso collettivo, adesso potrebbero fioccare tantissimi ricorsi condotti individualmente.

SENTENZA