Abilitazione neolaureati e concorsi, il nuovo percorso previsto dalla riforma del Ministero

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Personale neolaureato, la riforma del reclutamento e della formazione iniziale e continua dei docenti ha previsto un nuovo percorso che condurrà al conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento e alla partecipazione dei concorsi. Pur trattandosi ancora di una bozza, e quindi soggetta a modifiche prima della sua approvazione definitiva, la riforma prevede un percorso specifico per i neolaureati, basato sulla formazione iniziale. Vediamo, quindi, quali sono gli step che i neolaureati dovranno affrontare, prima di poter ottenere il ruolo, secondo quanto descritto dalla scheda di approfondimento pubblicata da Uil Scuola.

Riforma reclutamento docenti, il nuovo percorso dei neolaureati

Il nuovo percorso verso la cattedra per il personale neolaureato si articolerà in tre step fondamentali, ovvero: 

  • Percorso universitario di formazione iniziale con almeno 60 crediti formativi, con una prova finale abilitante, cui accedere anche durante i percorsi di laurea triennale e magistrale o della laurea magistrale a ciclo unico. 
  • Partecipazione ad un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale. 
  • Periodo di prova di un anno il cui positivo superamento determina l’effettiva immissione in ruolo.

Percorso universitario e accademico di formazione iniziale e abilitazione

Come spiega Uil Scuola nella scheda di approfondimento della nuova riforma del reclutamento, bisogna accedere al percorso universitario e accademico di formazione iniziale che è organizzato ed è impartito dalle università ovvero dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica attraverso centri universitari di formazione iniziale degli insegnanti

Si potrà accedere all’offerta formativa dei centri universitari e accademici anche durante la laurea magistrale o negli ultimi 2 anni della laurea magistrale (i CFU/CFA di formazione iniziale per l’insegnamento sono aggiuntivi rispetto a quelli necessari per il conseguimento della laurea magistrale o della laurea magistrale a ciclo unico).

Il percorso prevede l’acquisizione di almeno 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la formazione iniziale, comprendente un periodo di tirocinio diretto presso le scuole ed uno indiretto non inferiore a 20 CFU/CFA. Al termine del percorso si consegue l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado dopo aver superato una prova finale che prevede una prova scritta e una lezione simulata. Contenuti del percorso e della prova finale e la composizione della commissione giudicatrice saranno stabiliti con successivo decreto. 

Partecipazione al concorso pubblico

Secondo quanto prevede la bozza della riforma del reclutamento docenti e della formazione iniziale e continua, avendo soddisfatto il requisito del percorso e della abilitazione si potrà partecipare ai concorsi pubblici

Anno di prova e valutazione finale

I vincitori del concorso, che abbiano l’abilitazione all’insegnamento, sono sottoposti a un periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo superamento determina l’effettiva immissione in ruolo. Il superamento del periodo annuale di prova in servizio è subordinato allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno 180 giorni, dei quali almeno 120 per le attività didattiche.

Il personale docente in periodo di prova è sottoposto a un test finale e ad una valutazione da parte del dirigente scolastico, sentito il comitato per la valutazione. In caso di mancato superamento del test finale o di valutazione negativa del periodo di prova in servizio, il personale docente è sottoposto ad un secondo periodo di prova in servizio, non rinnovabile. 

A questo proposito, il sindacato guidato da Pino Turi osserva: ‘Non si riesce a capire a che servano il test e una valutazione finale da parte del dirigente scolastico se non il determinare un condizionamento del docente stesso. Il comitato di valutazione, inserito in un sistema di garanzia della libertà di insegnamento, è ulteriormente mortificato. Marginalizzata la funzione docente’.

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