Anief commenta il testo del Decreto sulla riforma del reclutamento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il sindacato conferma lo sciopero generale proclamato per venerdì 6 maggio, sottolineando che il testo definitivo è addirittura peggiore della bozza iniziale. La riforma targata Bianchi, a quanto sembra, incontra pochissimi pareri favorevoli.
Riforma reclutamento? E’ a costo zero
Il giovane sindacato spiega come nel documento pubblicato in G.U. figurano incentivi legati alla continuità di sede di servizio. E le risorse per gli incentivi saranno reperite attraverso la cancellazione di 10mila cattedre di potenziamento a partire dal 2026: infatti, i ‘premi’ una tantum arrivino solo dal 2027. Si tratta quindi di una riforma a costo zero.
Anief annuncia che denuncerà le norme del decreto, se diventano legge dello Stato, alla Commissione Europea e avvierà un reclamo collettivo al CEDS sulla mala-gestione del precariato scolastico italiano.
Marcello Pacifico: ‘docenti puniti’
“Con il testo definitivo hanno introdotto di fatto un’altra ‘punizione’: i docenti che aspireranno ad aumenti di stipendio non dovranno in pratica più trasferirsi”, spiega Marcello Pacifico, Presidente Anief.
“Gli incentivi legati alla sede di servizio si aggiungono all’assurdità di quelli associati alla formazione aggiuntiva volontaria e giudicati da un comitato di valutazione rispetto però solo alla metà dei richiedenti. Noi di fronte a questo modo di procedere, irrispettoso delle dignità dei dipendenti della scuola, forse non a caso reso pubblico nel giorno della Festa dei lavoratori, noi non ci stiamo“.
“La scuola manderà un segnale importante, ad un anno dal voto per l’avvio della nuova legislatura: questo Governo deve capire che certe norme ingiuste vanno ritirate. Come il Parlamento lo può fare cambiando entro due mesi un testo di Decreto Legge che non fa il bene delle nostre scuole”.