Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi
Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi

Sulla riforma del reclutamento, già pubblicata in Gazzetta Ufficiale e oggetto di critiche, il Ministero dell’istruzione e il MEF hanno ritenuto opportuno fare una precisazione. In una nota congiunta diramata dai Ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi e del Mef, Daniele Franco, si parla del Fondo per l’incentivo alla formazione dei docenti previsto dal PNRR.

Riforma reclutamento: la precisazione sul fondo

Nella nota del Mi e del MEF si legge: “In merito al fondo di incentivazione di cui all’art. 44 (art. 16 ter c.5) del dl 36/2022, i ministri dell’Economia e delle Finanze e dell’Istruzione comunicano che le risorse sono state previste in quella entità, in considerazione dell’urgenza di consentire alle norme in materia di istruzione di essere inserite, essendo obiettivo di giugno per il PNRR, nel dl“.

Comunque, con un emendamento, già in sede di conversione del dl, a partire dal 2026, i due Ministri confermano l’impegno del Governo a incrementare significativamente il predetto fondo, fermo restando che le economie derivanti dagli effetti della denatalità saranno reinvestite nel settore istruzione“.

La CISL scuola attacca

Ma come detto sopra, la riforma non piace. La segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, su Facebook, commenta:

“Per dare vita ad un fantomatico sistema di formazione “incentivata”, toglie risorse economiche e di personale ad una scuola già sofferente, inganna le promesse di investimento e soffoca, con una gittata a lungo termine (2030), ogni speranza di rilancio e valorizzazione del sistema d’istruzione! Un decreto che disvela la “Sindrome di Erode” che guida, per l’ennesima volta, la politica scolastica del nostro paese! La scuola merita rispetto!”.