Stipendi scuola

I premi legati alla formazione volontaria, previsti dal Decreto n. 36 in approvazione al Senato, non saranno per tutti. Come indica il testo, sono destinati solo al 40% dei docenti che prenderanno parte ai percorsi formativi triennali. Ma chi decide a chi assegnarli? E in base a quali criteri? La risposta si trova negli allegati al Decreto.

Premi stipendiali legati alla formazione: chi decide?

Nell’allegato B all’articolo 16-ter, comma 8 del testo del decreto, leggiamo quali sono i vincoli di assegnazione dei premi legati alla formazione. C’è scritto:

“Il riconoscimento dell’elemento retributivo una tantum di carat­tere accessorio è deciso dal comitato per la valutazione di cui all’articolo 11 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 nella composizione che
effettua la valutazione finale ai sensi dell’articolo 16-ter, comma 4.

Detto comitato determina i criteri, tra i quali l’innovatività delle metodologie e dei linguaggi didattici, la qualità e l’efficacia della progettazione didat­tica, la capacità di inclusione, per rendere il riconoscimento dell’elemento retributivo una tantum di carattere accessorio selettivo nei termini che possa essere riconosciuto a non più del 40 per cento di coloro che ne abbiano fatto richiesta, in funzione di una graduazione degli esiti della valutazione finale”.

Il comitato – continua il testo – “può prevedere che per la valutazione si svolga un colloquio”.

Altre indicazioni sui vincoli

Le altre indicazioni sono:

  • a) per l’orario aggiuntivo svolto dal docente in formazione, fun­zionale all’ampliamento dell’offerta formativa, è corrisposto comunque un compenso in misura forfetaria;
  • b) annualmente con decreto del Ministero dell’istruzione, adottato di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, è ripartito tra le istituzioni scolastiche statali il fondo di cui all’articolo 16-ter, comma 5;
  • c) l’incentivazione retributiva non può essere attribuita secondo criteri di rotazione tra il personale interessato. La violazione di tale vin­colo costituisce fonte di responsabilità dirigenziale.