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Consiglio dei Ministri

Sciopero scuola 30 maggio e rinnovo contratto, i sindacati rappresentativi hanno emesso una Nota unitaria che intende precisare alcuni aspetti riguardanti la vertenza in atto tra le organizzazioni sindacali e il governo. 

Contratto scuola e sciopero 30 maggio: i sindacati chiariscono alcuni aspetti in una Nota unitaria

I sindacati, nella Nota unitaria pubblicata da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams, hanno ribadito come lo sciopero della scuola, indetto per la giornata del 30 maggio, sia stato deciso in seguito alla presentazione del DL N. 36/2022 che ‘interviene in maniera pesante e scorretta in materie (salario e carriera) che sono, per ordinamento (D.L.vo 165/2001), esclusiva competenza del contratto. E l’esecutivo fa ciò ricavando risorse attraverso il taglio dell’organico (circa diecimila unità di personale in tre anni) e il taglio della card docenti‘.

Su alcuni organi di informazione, in merito al fornire le notizie riguardanti l’invio all’Aran dell’Atto di indirizzo per l’avvio delle trattative nel comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-21, ‘si legge di una sorta di saggio intervento del governo che avrebbe stanziato più di due miliardi che renderebbero ricchi i docenti e il personale Ata‘. In buona sostanza, si vorrebbe far credere che lo sciopero del 30 maggio non avrebbe alcun senso, ‘visto il ricco piatto stanziato dal governo e visto che l’atto di indirizzo è stato finalmente inviato’.

Ecco perché i sindacati ritengono di dover intervenire per fornire delle opportune precisazioni a cominciare dal fatto che le risorse stanziate sono ‘vecchie’, in quanto previste dalle 3 leggi di bilancio del 2019, 2020 e 2021 e riguardano un contratto scaduto da ben 3 anni e 5 mesi. In soldoni, si fa per dire, ‘un docente senza anzianità avrà circa 60 euro lordi (50 netti)’.

In più, l’Atto di indirizzo arriva fuori tempo massimo. La legge di bilancio 2022 ha stanziato qualche limitata risorsa aggiuntiva, ma non certo sufficiente a garantire aumenti adeguati per tutto il personale anche a fronte dell’aumento dell’inflazione che rischia di erodere completamente gli aumenti previsti.

‘L’invio all’ARAN dell’Atto di indirizzo – sottolineano i sindacati – è un atto che era dovuto da tre anni. E certamente nelle rivendicazioni sindacali non poteva mancare la richiesta dell’emanazione immediata dell’Atto di indirizzo medesimo.

Quel che ora si richiede è che si sgombri il campo da questo intervento a gamba tesa del Governo, stralciando dal DL 36/2022 le materie sull’istruzione, che sono e devono rimanere di prerogativa contrattuale’.
Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda confermano, infine, tutte le ragioni che hanno portato alla proclamazione dello sciopero del 30 maggio.