PNRR e scuola: come sappiamo, un capitolo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si occupa anche del mondo dell’istruzione, stanziando apposite risorse per il miglioramento del sistema scolastico. Ma questi fondi sono veramente sufficienti per poter riformare l’intero apparato della scuola? Da più parti, sindacati compresi, la risposta che arriva è negativa. Anche per l’Andis le risorse stanziate sarebbero insufficienti.
Per l’Andis i fondi del PNRR per la scuola non bastano
Durante l’undicesimo congresso dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici in corso fino a domani 14 maggio in Campania, si riflette anche sul PNRR e la scuola, prestando particolare attenzione alle risorse finanziate per il rinnovo del sistema scolastico. Anche per l’Andis, nonostante i buoni propositi, come ad esempio la costruzione di 216 scuole innovative, i fondi stanziati sarebbero ancora una volta non sufficienti.
Secondo l’associazione, infatti, potremmo essere di fronte ad un’altra ‘occasione persa’ con cui si sarebbe potuto rilanciare il sistema scolastico del nostro Paese. Il governo avrebbe dovuto destinare più fondi e prevedere risorse eccezionali per gli investimenti sui nidi e scuola dell’infanzia, sulla riforma della scuola, per il rinnovo dell’edilizia e per la lotta all’abbandono scolastico.
Ancora una volta, quindi, il governo considera la scuola solamente come ‘un costo passivo’ , non conferendole l’importante ruolo di strumento formativo per i cittadini del domani.
Per il presidente Paolino Marotta occorre investire invece di più sull’insegnamento, per rendere maggiormente personalizzate e più motivanti le proposte educative didattiche, in un’ottica di riduzione della dispersione scolastica e di innalzamento dei risultati legati agli apprendimenti. Accoglie tuttavia con favore la riforma della scuola, sia per quanto riguarda il reclutamento che la formazione continua dei docenti.
Particolare insufficienza delle risorse per nidi, infanzia ed edilizia scolastica
In merito ai fondi stanziati per i nidi e per le scuole dell’infanzia, il presidente Marotta afferma che le risorse sarebbero insufficienti: “Scopriamo oggi che l’investimento previsto nel Pnrr si limita a prevedere che entro il 2026 si possa disporre di un numero di locali tali da determinare un aumento di circa 228.000 nuovi posti tra asili nido e infanzia. Credo che di questo passo sarà difficile combattere le povertà educative e ridurre le disuguaglianze”.
Anche per quanto riguarda l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli edifici, sostiene che le risorse del PNRR non bastino: “Con un documento del 2021 avevamo segnalato al Ministro dell’Istruzione che il fondo di 800 milioni, previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il risanamento strutturale degli edifici scolastici, sarebbe risultato sicuramente insufficiente rispetto agli obiettivi dichiarati, dal momento che il patrimonio edilizio della scuola italiana comprende 43.000 edifici e che la maggior parte di essi versa in stato di avanzato degrado o sorge in zona a rischio sismico e ambientale”.