contratto scuola
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Rinnovo contratto scuola, l’Aran ha ufficialmente convocato i sindacati per la giornata di martedì 17 maggio (ore 15) per il primo incontro riguardante il rinnovo contrattuale del CCNL del personale comparto Istruzione e Ricerca 2019/2021. L’Agenzia per la Rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazione ha precisato che l’incontro si terrà in videoconferenza.

Rinnovo contratto Istruzione e Ricerca, martedì 17 maggio primo incontro governo-sindacati

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato nei giorni scorsi l’Atto di Indirizzo e, dunque, può partire la trattativa all’Aran per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro relativo al triennio 2019/21. Lavoro a distanza, aumenti salariali e formazione in servizio tra i punti più importanti contenuti nell’Atto di Indirizzo per il rinnovo del contratto della scuola che riguarda oltre 1,2 milioni di lavoratori. I sindacati, comunque, arrivano al primo step della trattativa decisamente scettici in merito ad una risoluzione positiva della contrattazione.

I sindacati, intanto, confermano lo sciopero del 30 maggio

Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals-Confsal e Gilda hanno confermato tutte le ragioni che hanno portato alla proclamazione dello sciopero del 30 maggio, anche perché le risorse sono assolutamente insufficienti per poter arrivare ad aumenti stipendiali appena decenti. ‘Quei soldi sono vecchi, stanziati da ben tre leggi di bilancio – hanno rimarcato le Organizzazioni Sindacali – riguardano un contratto scaduto da tre anni e cinque mesi; un docente senza anzianità avrà circa 60 euro lordi (50 netti). Inoltre l’Atto di Indirizzo arriva fuori tempo massimo.

Quel che ora si richiede – precisano i sindacati – è che si sgombri il campo da questo intervento a gamba tesa del Governo, stralciando dal DL 36/2022 le materie sull’istruzione, che sono e devono rimanere di prerogativa contrattuale’.

Barbacci (Cisl Scuola): ‘I soldi sono quelli che conosciamo’

La neosegretaria nazionale di Cisl Scuola, Ivana Barbacci, non si aspetta nulla di buono, anche e soprattutto perché ‘i soldi sono quelli che conosciamo, portano ad un aumento medio (lordo) di 104 euro: c’è chi ne prenderà 50, chi 130′.

Serafini (Snals): ‘Quella del governo è una mossa propedeutica in risposta allo sciopero’

Anche la segretaria Snals-Confsal è assolutamente d’accordo e aggiunge: “Ci sembra una mossa propedeutica al fatto che abbiamo dichiarato sciopero: andremo e ascolteremo – precisa Elvira Serafini -ma saremo molto attenti, anche un bambino avrebbe capito, è una mossa, quella del governo, troppo legata allo sciopero”. 

Pacifico (Anief): ‘Stipendi scuola sempre più lontani dall’aumento del costo della vita’

Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato l’inadeguatezza degli aumenti stipendiali in raffronto al costo della vita, oltre all’inefficacia degli altri tipi di incentivi inseriti nel Decreto Legge N. 36 su reclutamento, formazione e valutazione degli insegnanti.

‘Il rinnovo del contratto – ha spiegato Pacifico a Teleborsa – è un momento importante, dopo che da 40 mesi mancano aumenti stipendiali per il personale della scuola. Il problema è che nel frattempo l’inflazione è salita di 5 punti e mezzo nell’ultimo anno e gli stipendi aumenteranno di meno di 4 punti. Questo vuol dire che considerando anche quei 10 punti non ancora recuperati, gli stipendi saranno sempre più lontani dall’aumento del costo della vita’.

A proposito della riforma del reclutamento e della formazione, invece, Pacifico ha sottolineato come la norma incentivi ‘il lavoro senza cambio di sede, quindi per agevolare la continuità didattica, o ancora, per dare un assegno una tantum soltanto ad alcuni rispetto a tutto il corpo docente. Questi sono problemi – rimarca Pacifico – che noi riteniamo debbano essere esclusi dall’attuale normativa contrattuale e riteniamo che il Governo debba mettere comunque delle risorse aggiuntive per tutto il personale scolastico’.