Tra le misure al centro del dibattito a proposito della riforma delle pensioni 2023 c’è anche la tanto discussa Opzione donna. Una forma di uscita anticipata ritenuta spesso troppo penalizzante per le lavoratrici e che potrebbe pertanto essere migliorata attraverso il raggiungimento di tre obiettivi ben precisi.
Riforma pensioni 2023: il futuro di Opzione donna
Seppur a rilento, i lavori a proposito della prossima riforma delle pensioni stanno di fatto ripartendo. Al momento l’attenzione sembra essere focalizzata principalmente sull’ipotesi della pensione divisa in due tempi, formulata dal presidente Inps Pasquale Tridico. Tuttavia, resta ancora da chiarire anche quale sarà il ruolo di Opzione donna a partire dal prossimo anno.
Ciò che è certo è che, come ha ricordato il ministro del Lavoro Andrea Orlando, tra le priorità del governo ci sono in primo luogo le sorti dei giovani e delle donne. In particolare, per quanto riguarda Opzione donna, sono stati individuati 3 obiettivi fondamentali da raggiungere entro il 2023. Vediamo subito di che cosa si tratta.
Gli obiettivi da raggiungere
Come abbiamo anticipato, anche Opzione donna a partire dall’anno prossimo potrebbe subire qualche cambiamento. Di fatto, non dovrebbe essere modifica dalla riforma nella sua struttura sostanziale, ma potrebbe andare comunque incontro ad alcuni miglioramenti per cercare di ridurre le penalizzazioni a carico delle lavoratrici.
A tal proposito il Comitato Opzione Donna social (Cods), guidato dalla fondatrice del gruppo Facebook Orietta Armiliato, ha individuato i tre principali obiettivi da raggiungere entro la fine dell’anno:
- il riconoscimento e la valorizzazione del lavoro di cura domestico ordinario;
- il riconoscimento della possibilità di cumulare i contributi versati nelle diverse casse previdenziali per accedere all’istituto dell’Opzione Donna;
- l’inserimento permanente nel nostro ordinamento previdenziale della misura.
Dal canto suo, il ministro Orlando ha più volte ribadito di essere a favore di Opzione donna strutturale o, perlomeno, con rinnovo pluriennale. Ad ogni modo, non sappiamo ancora se i requisiti per beneficiare della misura rimarranno sempre gli stessi oppure se ci sarà un innalzamento della soglia anagrafica o di quella contributiva.