Parlamento
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Decreto PNRR 2, al via domani, mercoledì 18 maggio 2022, le audizioni in I e VII Commissione del Senato sul Decreto N. 36 che riguarda strettamente il mondo scolastico, in quanto comprende la riforma del reclutamento e della formazione dei docenti. Un provvedimento legislativo che ha scatenato la reazione dei sindacati che, a motivo di ciò, hanno proclamato lo sciopero generale per il prossimo 30 maggio. Le prospettive non sono affatto rosee, soprattutto per quanto riguarda le coperture finanziarie che il governo dovrà reperire per l’attuazione della riforma.

Decreto PNRR 2, via all’esame del testo in Senato: possibili tagli all’organico di diritto

I sindacati hanno soprattutto messo nel mirino i concorsi con i test a crocetta ma soprattutto la questione legata alla formazione incentivata che produrrebbe una ‘una tantum’ di aumento per il quaranta per cento dei docenti che parteciperanno (con profitto) ai corsi triennali.

Il problema, come di consueto, è rappresentato dal reperimento delle coperture finanziarie per l’attuazione della riforma: il governo, come riporta il quotidiano ‘Italia Oggi’ di martedì 17 maggio, avrebbe trovato le risorse attingendo, in parte, ai fondi della Carta del Docente (altra questione duramente contestata dai sindacati) e in parte provvedendo tagli all’organico di potenziamento.

Per quanto riguarda il Bonus 500 euro destinato all’aggiornamento e alla formazione dei docenti di ruolo, non si esclude, però, un’operazione di ‘salvataggio’ per coprire quei 100 milioni (su 381 totali stanziati ogni anno per la card docente) che verranno ‘prelevati’ per coprire i costi finanziari. 

Cosa riporta l’Ufficio Bilancio del Senato

Per quanto concerne i tagli all’organico di potenziamento, questi potrebbero addirittura non bastare. Infatti, come spiega ‘Italia Oggi’, il Servizio Bilancio del Senato ha evidenziato quanto segue: ‘In relazione all’utilizzo di una percentuale fissa dei posti del potenziamento sui posti complessivi per tutti gli anni scolastici dal 2026 al 2031 per determinare il numero delle cessazioni sull’organico di potenziamento, si osserva che tale procedura di calcolo appare corretta solo ove la distribuzione per anzianità sia omogenea tra l’organico di potenziamento e l’organico complessivo‘. 

I tecnici di Palazzo Madama aggiungono ‘che ove i posti del potenziamento fossero attualmente coperti in prevalenza da personale più giovane, vi sarebbero proporzionalmente meno cessazioni annue’. Il Servizio Bilancio sottolinea che ‘in ogni caso va detto che le norme prevedono che la riduzione dei posti avvenga in via prioritaria in relazione al contingente di potenziamento non escludendo quindi ove necessario la riduzione degli altri posti organico‘. 

In buona sostanza, i tagli riguarderanno, in via prioritaria, l’organico di potenziamento ma se tutto ciò non dovesse bastare, si renderanno necessari anche dei tagli alle cattedre curriculari ordinarie. Una situazione che non si prospetta affatto rosea e che, indubbiamente, provocherà un’ulteriore presa di posizione dei sindacati in vista dello sciopero generale della scuola indetto per il prossimo 30 maggio.