Rinnovo contrattuale: nel pomeriggio di ieri, 17 maggio, sono ripartite le trattative tra i sindacati e l’Aran per rinnovare il CCNL del comparto Istruzione Università e Ricerca. Ricordiamo che il tutto sta avvenendo con grande ritardo: infatti, il tavolo negoziale fa riferimento ancora al triennio 2019-2021. Le sigle sindacali mettono in luce le criticità presentate nel testo dell’Atto di Indirizzo e sottolineano la scarsità di risorse per garantire aumenti dignitosi: senza risposte concrete, sono pronti a continuare la mobilitazione.
Anief, serve accordo ‘ponte’ per il rinnovo contrattuale della scuola
Sono partite le trattative per il rinnovo contrattuale della scuola: per il sindacato Anief occorre un accordo ‘ponte’ finalizzato a risolvere subito alcuni aspetti ritenuti essenziali, come pagamento degli arretrati, aumenti stipendiali, riconoscimento della parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, specifiche indennità, nuovi profili professionali Ata, valorizzazione Dsga e staff dell’autonomia.
Per il presidente nazionale Marcello Pacifico, occorre “rinviare a successive trattative la stesura delle altre tematiche presenti nell’Atto di Indirizzo, fermo restando un cambiamento politico nella gestione della riforma Pnrr con un pieno confronto con le parti sociali in pieno stato di agitazione”. La stesura di un testo unico contrattuale per tutte le sezioni del comparto potrebbe portare ad un allungamento eccessivo dei tempi. “In generale, ci si aspetta un impegno del governo a reperire le risorse nella prossima stagione contrattuale per allineare gli stipendi all’inflazione” ha affermato Pacifico.
Flc Cgil, indispensabile aumento delle risorse e degli investimenti
Anche la Flc Cgil punta l’attenzione sulla necessità sia di aumentare le risorse messe al momento a disposizione, sia di distribuirle equamente fra i vari comparti: in un comunicato stampa, il segretario generale Francesco Sinopoli afferma il fatto che sia iniziato ‘un percorso contrattuale senza che ci siano certezze sull’aumento indispensabile delle risorse e degli investimenti. Anzi, le poche risorse aggiuntive si attribuiscono in maniera discrezionale”.
“Nel caso degli enti di ricerca pubblica poi si è determinata una situazione per la quale soltanto una parte degli enti avrà risorse finalizzate alla valorizzazione del personale – continua Sinpoli -. Si mette così in discussione l’unitarietà del contratto per questo settore. Per Flc-Cgil, servono stanziamenti aggiuntivi che dimostrino la reale volontà del governo di avvicinare i salari del nostro comparto a quelli del resto della pubblica amministrazione e ai colleghi europei”.
Puntare ad aumenti, libertà di insegnamento e sburocratizzazione della scuola per il sindacato della Gilda
Per la Gilda degli Insegnanti, il rinnovo contrattuale deve puntare agli aumenti stipendiali, alla tutela della libertà di insegnamento e alla sburocratizzazione della scuola, riconducendo ogni aspetto alla contrattazione e ponendo un freno alle invasioni di campo del legislatore. Nel corso dell’intervento di ieri pomeriggio, Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della FGU-Gilda degli Insegnanti, ha affermato che “adesso la forbice tra chi lavora nel comparto istruzione e gli altri dipendenti pubblici è diventata abissale e inaccettabile. E la scarsità di risorse a disposizione, purtroppo, non promette nulla di buono”.
Per il sindacato, occorre portare avanti anche la battaglia contro la burocratizzazione della scuola: “Non è possibile assegnare sempre più incombenze burocratiche agli insegnanti, erodendo energie e tempo alla funzione docente, e dilatare a dismisura i tempi di lavoro. Occorre, perciò, rivedere, per esempio, il diritto alla disconnessione che è stato sì sancito dal precedente contratto, ma che non ha mai trovato applicazione pratica”, ha concluso Di Meglio.