Secondo quanto comunicato dall’Inps, sarebbero diverse centinaia le domande di pensione rigettate all’interno del comparto scuola. Vediamo quali sono le motivazioni e, soprattutto, chi può fare ricorso e come è possibile procedere in questi casi.
Pensione scuola: centinaia di domande rigettate
Come abbiamo spesso ricordato, per andare in pensione il personale scolastico deve rispettare tempistiche diverse rispetto a molti altri lavoratori. Per cessare il servizio a partire dal 1° settembre, il personale della scuola deve presentare la domanda di verifica dei requisiti entro il 1° marzo precedente. Di fatto, quest’anno le richieste sono notevolmente diminuite rispetto al 2021 soprattutto come effetto della scadenza di Quota 100.
Tuttavia, secondo quanto comunicato dall’Inps, su 30 mila domande presentate nel 2022 sarebbero circa 600 quelle rifiutate o comunque sottoposte ad ulteriori accertamenti. Nella maggior parte dei casi, la ragione del rigetto dell’istanza sarebbe da imputarsi agli errori formali derivanti dalla rigida procedura telematica e alla perdita dei dati trasmessi. In altre situazioni, invece, la causa è da ritrovarsi nell’assenza dei requisiti contributivi. Questo accade specialmente per coloro che richiedono di lasciare il lavoro con Opzione donna o Quota 102.
Ma niente paura, perché coloro i quali hanno visto rifiutarsi la propria domanda di pensionamento potranno provare a fare ricorso. Vediamo subito come.
Come fare ricorso
Il personale scolastico a cui è stata rigettata la domanda di certificazione al diritto di pensione potrà tranquillamente richiedere il riesame attraverso un ricorso amministrativo. In particolare, l’Inps e i patronati consigliano in primo luogo di controllare con attenzione i motivi del rigetto per poi procedere con la richiesta di riesame entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione da parte dell’Ente.