Il senatore della Lega, Mario Pittoni
Il senatore della Lega, Mario Pittoni

Riforma reclutamento docenti, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, è nuovamente intervenuto in merito al contestatissimo decreto legge N. 36 del 30 aprile, il cui testo è all’esame in questi giorni del Senato. La posta è particolarmente alta perché la riforma riguarda questioni fondamentali del sistema di istruzione, questioni che finiranno per incidere profondamente sul futuro dei docenti italiani, a partire dalla loro selezione sino alla loro formazione.

Riforma reclutamento, Mario Pittoni: ‘La priorità dev’essere data ai PAS’

‘Nella fase transitoria del nuovo meccanismo di reclutamento dei docenti – ha esordito il vicepresidente della Commissione Cultura in Senato – va invertito l’ordine dei fattori indicato dal decreto legge 36. Prioritario non sia il concorso, ma la disponibilità di percorsi formativi abilitanti all’insegnamento senza numero chiuso e senza dover prima superare l’ennesima selezione, e l’accesso diretto ai corsi di specializzazione sul sostegno con tre annualità di esperienza specifica (attualmente oltre un docente di sostegno su tre non è specializzato)’. 

Nella nota sul decreto legge N. 36 trasmessa dalla Lega al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, vengono anticipate le principali proposte emendative portate avanti dal partito di Matteo Salvini. Pittoni, poi, elenca le categorie interessate ai percorsi abilitanti: 

1) Docenti precari che insegnano nella scuola statale (seconda fascia Gps), nelle paritarie (per carenza di docenti forniti di abilitazione) e nei centri IeFP, con anzianità di servizio pari o superiore a tre anni

2) Docenti di ruolo, cosiddetti “ingabbiati”, cui è attualmente sottratta la possibilità di conseguire l’abilitazione all’insegnamento per una classe di concorso diversa e/o per un diverso grado di istruzione pur possedendo il titolo di studio idoneo (il conseguimento dell’abilitazione è condizione imprescindibile per partecipare alla mobilità professionale prevista dal CCNL di categoria); 

3) Dottori e dottorandi di ricerca, cui va riconosciuto il valore esperienziale del percorso di dottorato, ribadendo parallelamente l’importanza di frequentare e superare uno specifico percorso formativo dedicato all’insegnamento nella scuola secondaria’.