In vista dello sciopero generale del comparto scuola indetto per il prossimo 30 maggio, continua da parte dei sindacati sia la campagna di informazione che i tentativi di porre dei limiti ed apportare dei cambiamenti alla riforma della scuola: Flc Cgil, in un ultimo comunicato, definisce ‘legge da stralciare‘ il Decreto 36/2022, su cui ha presentato degli emendamenti.
Continua il disappunto di Flc Cgil verso la riforma della scuola
Dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la riforma della scuola ha scatenato una bufera nel mondo sindacale e tra il personale scolastico: sin da subito, Flc Cgil ha mostrato un forte disappunto verso il Decreto 36/2022, chiedendone lo stralcio delle parti concernenti la scuola e la loro riscrittura, tenendo in considerazione le richieste dei sindacati.
Negli emendamenti che la Flc Cgil ha presentato, si chiede il “rispetto del dettato originario del PNRR”: ogni istituzione scolastica deve poter avere l’autonomia organizzativa e progettuale in merito alla formazione scolastica e la Scuola di Alta formazione deve limitarsi solo al coordinamento dell’attività formativa. Sottolinea che salario e orario di servizio del personale sono materie contrattuali, pertanto oggetto del lavoro tra sindacati e Aran per il rinnovo del CCNL, e non quindi oggetto su cui è possibile legiferare.
‘Cortocircuito’ tra atto di Indirizzo e Decreto 36/2022
Per la Flc Cgil c’è un grande ‘cortocircuito’ tra Atto di Indirizzo e riforma della scuola, infatti nel comunicato si legge che, mentre il testo in studio all’ARAN
- richiama ai fini di una possibile valorizzazione docenti gli esiti dei lavori della Commissione sottoscritti e confermati da ARAN MIUR e OO.SS. (articolo 24 del CCNL 2006-2009), il DL 36 ne fa carta straccia;
- individua come elementi fondamentali crediti formativi, professionali, didattici e di ricerca, il DL 36 propone solo la formazione valutativa;
- dichiara esplicitamente che la valorizzazione si fa solo per contratto, il DL 36 impone ancora una volta la formazione obbligatoria associandola ad assurdi meccanismi di premialità.
A questi aspetti occorre aggiungere che per attuare quanto previsto, in mancanza di risorse sufficienti, la riforma della scuola porterà a tagli sull’organico (circa 10000 unità) e tagli sulla carta del docente (prima dimezzata fin quando non si giungerà all’eliminazione totale).
Le richieste del sindacato
Come riporta il comunicato, con gli emendamenti presentati al Decreto 36/2022 in riferimento alla riforma della scuola, la Flc Cgil chiede
- il ripristino di normali relazioni sindacali
- la salvaguardia di tutti gli spazi negoziali che la legge ordinamentale (Dl.vo 165/2001) attribuisce alla contrattazione
- che non si operino tagli alle risorse e al personale e che anzi nella scuola si investa valorizzando il lavoro di docenti e ATA che, non solo nella pandemia, ma da sempre hanno ben meritato e meritano un trattamento all’altezza del lavoro che svolgono per il Paese.