Un altro caso in cui la scuola boccia ma i giudici promuovono: uno studente non ammesso l’anno scorso all’esame di Stato per decisione dei giudici potrà, a distanza di un anno, sostenere le prove previste e se, otterrà esito positivo, conseguire la maturità. Di seguito la ricostruzione della vicenda e le motivazioni dei giudici.
Il caso dello studente riammesso alla maturità
Sempre più spesso si è di fronte a casi in cui si assiste ad un capovolgimento da parte di un tribunale delle decisioni prese dal Consiglio di classe: molti sono, infatti, gli alunni che, non ammessi alla classe successiva, dopo aver presentato ricorso, ricevono la promozione dai giudici. Stavolta è il caso di uno studente di una scuola secondaria di secondo grado di Bari che lo scorso giugno 2021 non ha ottenuto l’ammissione agli esami di maturità: i genitori, però, non hanno accettato la decisione presa dai docenti e hanno presentato regolare ricorso al Tar della Puglia che, tra le altre motivazioni, ha indicato che non si è tenuto conto degli effetti della pandemia.
Le motivazioni del Tribunale
In base a quanto riporta il quotidiano ‘Repubblica’, nella sentenza a favore dello studente, i giudici ritengono che “il giudizio di inadeguatezza espresso sulla base di due insufficienze non ha tenuto conto dei risultati significativamente positivi raggiunti dallo studente in tutte le altre materie, né risulta che un così severo giudizio complessivo sia stato preceduto da una verifica circa l’adeguatezza degli strumenti e dei criteri di valutazione utilizzati dai docenti nelle due materie nelle quali ha riportato l’insufficienza, se o meno parametrati ai bisogni dello studente e conformi alle previsioni del Piano educativo individuale”, essendo uno studente “affetto da disturbo oppositivo provocatorio con ritardo intellettivo di grado lieve, con problemi di disattenzione e iperattività”.
Il Tar sottolinea anche che i docenti non avrebbero“tenuto conto delle difficoltà generali e delle ricadute sulla proficua frequentazione scolastica determinate dalla pandemia”. Questi motivi hanno indotto i giudici ad eliminare il verbale di non ammissione, “con conseguente riconvocazione del consiglio di classe per la riconsiderazione dei risultati conseguiti dallo studente nell’anno scolastico 2020/2021, ai fini dell’ammissione agli esami di questa sessione, onde consentirgli di concludere il ciclo di studi attraverso il conseguimento del diploma finale”.