Contratto scuola, prosegue la trattativa con i sindacati per il rinnovo del contratto del comparto “Istruzione e Ricerca” per il triennio 2019-2021. Giova sottolineare che il comparto, dopo il 2007, ha avuto un solo rinnovo, quello del 2018. Il prossimo confronto è previsto per martedì 7 giugno, oltre una settimana dopo, quindi, lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni sindacali per l’intera giornata di lunedì 30 maggio.
Rinnovo contratto scuola, nuovo confronto il 7 giugno
In una nota pubblicata da Flc-Cgil, si sottolinea come i rilievi critici e le richieste per il rinnovo contrattuale siano state già espresse in occasione del primo incontro di alcuni giorni fa per l’avvio della trattativa, a partire dal grave ritardo con cui è stata avviata la trattativa e dalla necessità di reperire risorse aggiuntive necessarie per far fronte alla grave situazione salariale che colpisce tutti i lavoratori del comparto.
Dunque, una convocazione, quella arrivata ai sindacati per il 7 giugno, che offrirà lo spunto anche per parlare dello sciopero generale di lunedì prossimo che, come sottolinea Cisl Scuola, rappresenta la ‘risposta giusta e necessaria non solo per affermare il diritto del personale della scuola a un dignitoso rinnovo del contratto, ma anche per dire no a interventi fatti per legge su materie come la formazione in servizio e il trattamento economico, di diretto impatto sul rapporto di lavoro e quindi da disciplinare in via negoziale’.
I sindacati parlano di interventi che trasformano uno strumento importante come la formazione in un elemento divisivo della categoria, finalizzato a elargire benefici non meglio precisati a un numero limitato di insegnanti, utilizzando per questo risorse già insufficienti per soddisfare l’esigenza di una generale rivalutazione delle nostre retribuzioni.
Cisl Scuola ha sottolineato come il varo del decreto legge N. 36, avvenuto proprio in concomitanza con l’avvio della trattativa all’Aran sul nuovo contratto, suona come una provocazione rispetto alla quale la proclamazione dello sciopero è stata una risposta immediata e inevitabile. Ora è indispensabile che siano le lavoratrici e i lavoratori della scuola a far sentire la propria voce, con una larga adesione allo sciopero del 30 maggio per chiedere un piano serio di investimenti sulla scuola, risorse destinate al settore e concreti riconoscimenti per l’impegno messo in campo da tutto il personale.