Disegno stilizzato docente alla lavagna
Disegno stilizzato docente alla lavagna

Con l’ultima legge di bilancio l’Ape sociale è stata confermata anche per il personale scolastico per tutto il 2022. In particolare, per i docenti della scuola primaria e dell’infanzia. Dopo la scadenza del 31 marzo, è in arrivo ora un’altra data da tenere a mente.

Ape sociale: gli aggiornamenti per il personale scolastico

Il prossimo 15 luglio sarà la seconda deadline fissata per richiedere l’accertamento dei requisiti per coloro i quali intendono beneficiare dell’Ape sociale. Oltre questa scadenza, ci sarà modo di presentare la richiesta ancora fino al 30 novembre. Ad ogni modo, con la circolare del 25 maggio 2022, l’Inps ha reso noti alcuni aggiornamenti con particolare riferimento al personale scolastico.

All’interno del testo sono riportati nello specifico:

  • l’elenco delle professioni appartenenti al novero dei lavori gravosi e dei lavoratori addetti alle professioni gravose che accedono al beneficio dell’Ape sociale con il requisito contributivo minimo ridotto a 32 anni;
  • i nuovi modelli di domanda per accedere al beneficio, i moduli per le attestazioni dei datori di lavoro e le istruzioni applicative;
  • il regime delle compatibilità dell’Ape sociale con il Reddito di Cittadinanza, con il Reddito di Emergenza e con l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa;
  • la normativa di riferimento per la verifica dello stato di disoccupazione;
  • i chiarimenti sulla riconoscibilità dell’Ape sociale in caso di cessazione del rapporto di lavoro per “mancato superamento del periodo di prova” e in caso di “cessazione dell’attività aziendale”.

Chi può beneficiare della misura

Per quanto riguarda il comparto scolastico, rientrano fra i beneficiari dell’Ape sociale i docenti della scuola dell’infanzia e della primaria. Bisogna ricordare, infine, che nel caso specifico delle donne, le lavoratrici possono godere di un particolare sconto contributivo. Esse, infatti, possono recuperare fino a due anni di contributi e ridurre così il requisito a 34 anni di contribuzione anziché 36.

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