Domani, 30 maggio il mondo della scuola si ferma per lo sciopero generale indetto in maniera unitaria dalle sigle sindacali: i motivi principali della protesta sono la riforma della scuola promossa dal Ministro Bianchi, il grande ritardo che si è accumulato per il rinnovo del contratto e gli aumenti stipendiali che si prevedono irrisori. La partecipazione allo sciopero comporta però la decurtazione di parte dello stipendio per tutti i lavoratori che ne prenderanno parte: quanto costa aderire alla protesta?
Giornata di protesta generale domani 30 maggio
Sciopero generale per il mondo della scuola domani 30 maggio: docenti, personale ATA ed educativo di ogni grado di istruzione possono esprimere il proprio malcontento sulle manovre e sulla politica scolastica adotta dal governo. A nulla sono serviti i tentativi di conciliazione e le richieste di rettifica giunte da più parti, sia sindacali che da qualche parte politica: i sindacati Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams, Anief, a cui man mano si sono aggiunte anche sigle minori, hanno indetto la giornata di protesta di domani.
Nel mirino il Decreto legge 36/2022, che, come abbiamo più volte sottolineato, apporta sostanziali cambiamenti al sistema di reclutamento dei futuri docenti, l’introduzione della formazione continua legata a scatti stipendiali incentivati, l’ingiustificato ritardo nel rinnovo del contratto scuola e l’irrisorio aumento dello stipendio previsto, che non tiene il passo con i livelli inflazionistici raggiunti negli ultimi anni. Il diritto allo sciopero però ha un costo per i lavoratori che vi aderiscono e spesso proprio questa spesa è la causa della mancata partecipazione della maggior parte del personale scolastico.
Quanto costa aderire allo sciopero
Nello specifico l’art. 25, comma 3 del CCNL del 16 maggio 2001 indica le modalità con cui computare la retribuzione percepita giornalmente: la decurtazione dello stipendio sarà relativa ad una intera giornata, non essendo quindi considerato il numero effettivo di ore in cui ci si astiene dal lavoro. Le cifre che si decurtano si calcolano in riferimento all’ordine di scuola e al grado di istruzione di cui ogni lavoratore fa parte:
- Insegnanti scuola dell’infanzia e primaria, media giornaliera pari a 64,41 euro;
- Docenti scuola secondaria di primo grado, media giornaliera pari a 70,13 euro;
- Personale docente scuola secondaria di secondo grado, media giornaliera di 68,93 euro (per gli ITP si calcolano € 65,33).
Come si vede, le somme decurtate dalla busta paga sono rilevanti: questa è forse la causa principale che spinge il personale scolastico a non scioperare. Adesso però c’è in ballo il futuro della scuola e dei suoi dipendenti: uno sforzo oggi potrebbe portare a risultati importanti domani.