Servizio pre ruolo docenti precari, una recente sentenza della Corte di Appello di Bari (la N. 1091 del 26 maggio) ha stabilito che il docente precario che, all’atto dell’immissione in ruolo, abbia effettivamente maturato un servizio superiore a quello riconosciuto ai sensi dell’articolo 485 del decreto legislativo N. 297/94, ha diritto alla disapplicazione della normativa in vigore e al pieno riconoscimento di tutto il servizio effettivamente prestato.
Precariato, il servizio pre ruolo effettivamente prestato vale tutto: sentenza Corte d’Appello di Bari
Come riporta il quotidiano economico ‘Italia Oggi’ di martedì 31 maggio, il caso in questione riguarda una docente che ha presentato ricorso come conseguenza del mancato riconoscimento, in sede di ricostruzione della carriera, del servizio pre ruolo effettivamente prestato. Invece di 2338 giorni di servizio, le sono stati riconosciuti 6 anni (2190 giorni). L’amministrazione le aveva riconosciuto un altro anno ma solamente ai fini giuridici.
La docente si è vista accogliere il proprio ricorso in primo e in secondo grado: tra l’altro, i giudici hanno affermato un altro importante principio, quello che al docente neoimmesso in ruolo va riconosciuto solo il servizio effettivamente prestato, a condizione che questo sia effettivamente superiore a quello riconoscibile in via ordinaria. In buona sostanza, va rispettato il principio della non discriminazione tra docenti assunti a tempo indeterminato e a tempo determinato, così come sancito dalla normativa europea.
Questo principio vale sia quando i docenti di ruolo possono avere un trattamento più favorevole rispetto ai precari e viceversa, ovvero quando ad essere penalizzati potrebbero essere i docenti assunti a tempo indeterminato. Ecco perché ai docenti precari non possono essere riconosciuti i periodi di disoccupazione, altrimenti verrebbe meno il suddetto principio della non discriminazione, visto che, in questo caso specifico, a rimetterci sarebbero i docenti di ruolo.