Sostegno e disabilità, un nuovo caso di alunni costretti a rimanere a casa mentre i compagni di classe vanno in gita. È accaduto ad un bambino di 9 anni che frequenta la quarta elementare di una scuola fiorentina: mentre i suoi compagni sono andati in gita, Cosimo è stato costretto a rimanere in aula, in compagnia della sua maestra di sostegno, in quanto l’autobus non aveva una pedana adatta per consentirgli di partecipare alla gita.
Gita scolastica ‘impossibile’ per un alunno disabile: i genitori vogliono rivolgersi ad un legale
Secondo il racconto del padre del bambino, intervistato dal quotidiano ‘La Stampa’, la gita scolastica avrebbe dovuto svolgersi lunedì scorso, 30 maggio: le cose, poi, sono andate diversamente a motivo dello sciopero generale indetto proprio per quella giornata.
Per lunedì era stato prenotato un autobus ‘adatto’ a Cosimo ma il rinvio al giorno successivo ha stravolto i piani: a quel punto quell’autobus non era più disponibile e così il giovane, affetto sin dalla nascita dalla sindrome di McCune-Albright-Sternberg, o sindrome fibrosa poliostosica, non ha potuto seguire una lezione di bon ton a tavola in un istituto alberghiero cittadino.
‘Venerdì scorso le maestre ci hanno chiesto se potevamo accompagnare nostro figlio alla struttura – ha dichiarato il papà di Cosimo – ma per noi era impossibile. Mia moglie non poteva assentarsi dall’ufficio perché la sua collega era assente e io ho aperto da poco un’attività e non ho la patente. Quindi abbiamo chiesto alle maestre se potevano organizzarsi in qualche modo’.
La speranza dei genitori è che si trovasse una soluzione ma Cosimo, alla fine, è stato costretto a rimanere a casa, o meglio in classe con la maestra di sostegno. La famiglia ha scritto una lettera a tre ministeri, alla Regione e alla scuola: si attendono risposte in merito, poi si metterà il tutto in mano ad uno studio legale, ‘perché questa è una discriminazione bella e buona’. Cosimo c’è rimasto male, è vero, ma l’ha presa con filosofia: è un ragazzino sveglio e intelligente, anche più avanti della sua età. ‘Lui si è rassegnato, noi non intendiamo farlo’, hanno confermato i genitori.