Il senatore della Lega, Mario Pittoni
Il senatore della Lega, Mario Pittoni

Concorsi docenti, non si placano le polemiche in merito ai ‘test a crocette‘ riguardanti le procedure concorsuali degli insegnanti: da più parti si continua a ribadire che non è questo il metodo adatto per selezionare i migliori docenti. Il vicepresidente della Commissione Cultura al Senato, Mario Pittoni, ha ribadito il concetto, sottolineando la disparità tra le chiare richieste dell’Europa in merito ad un’attenta selezione degli insegnanti e l’annuncio del ministro Bianchi di voler conservare ancora per la fase transitoria gli odiati test a crocette.

Concorsi docenti, Pittoni: ‘Contraddizione tra richieste dell’Europa e dichiarazioni ministro Bianchi’

Il senatore Mario Pittoni mette in evidenza una contraddizione, quella ‘tra la richiesta europea di maggiore attenzione nella selezione degli insegnanti e l’annuncio del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dell’intenzione di mantenere per la fase transitoria i famigerati test a crocette, veloci ed “economici” ma assolutamente non in grado di valutare attitudine, capacità, maturità e conoscenza della lingua italiana dei docenti, per rispettare l’impegno con Bruxelles di assumere 70mila nuovi insegnanti entro il 2024′. 

Il dubbio di Pittoni: ‘Si vuole tagliar fuori il precariato storico?’ 

‘Le assunzioni – ha spiegato il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega – se c’è la volontà politica, pur con tutte le attenzioni, non sono mai state un problema di tempi. Il dubbio – sottolinea l’esponente della Lega – è che il mantenimento della selezione a crocette, già esclusa dai futuri concorsi, abbia in realtà l’obiettivo di tagliare fuori il precariato storico, che pure nell’ultimo decennio si è fatto carico di puntellare il sistema.

Gli attuali concorsi a crocette hanno infatti dimezzato, quando non addirittura ridotto a un terzo, la percentuale di docenti che solitamente superano la prova e non certo per carenza di qualità dei concorrenti. Ribadiamo quindi la richiesta di eliminare totalmente tale meccanismo dalla riforma del reclutamento prevista – ha concluso Pittoni – dal decreto legge N. 36 in discussione al Senato’.