Torniamo a parlare degli insegnanti Diplomati Magistrali. Negli anni si è assistito ad una disparità di trattamento dovuta all’indifferenza politica di fronte alla loro stabilizzazione e all’incoerenza dimostratasi nelle aule di tribunale.
Ma la saga delle contraddizioni continua. Coloro che sono stati assunti a pieno titolo dalle Gae, grazie ad una sentenza di merito favorevole del Consiglio di Stato, potrebbero vedersi togliere il ruolo a seguito di un procedimento di licenziamento da poco avviato dall’Usr Puglia.
Diplomati magistrali, storia di una ‘categoria’ di insegnanti bistrattata
Due adunanze plenarie del Consiglio di Stato si sono espresse contrariamente al riconoscimento del diploma magistrale conseguito entro l’a.s 2001/2002 come titolo abilitante per poter conseguire contratti a tempo indeterminato. E a ciò è seguita negli anni una pioggia di sentenze di merito negative che hanno condotto al licenziamento di coloro che erano stati assunti in ruolo con riserva grazie ad un provvedimento cautelare, e al depennamento dalle Gae di molti insegnanti inseriti con riserva.
A giugno del 2021 sembrava essersi aperto uno spiraglio con due decisioni rispettivamente del Tribunale di Roma (sentenza 5409/2021) e di Milano (sentenza 1601/2021), con cui era stata dichiarata l’illegittimità dei licenziamenti. Nonostante ciò non si è assistito all’inversione di tendenza sperata. In tutto questo marasma ci sono stati anche pochi fortunati che sono riusciti ad essere confermati sul ruolo a pieno titolo dal Consiglio di Stato.
L’Usr Puglia ha avviato procedimento di licenziamento dopo sentenze definitive
L’inaspettata notizia giunge dall’Avvocato Walter Miceli, legale Anief, tramite Facebook, che ha riportato quanto segue: “L’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia ha avviato le procedure di licenziamento dei Diplomati magistrale inseriti nelle GaE a pieno titolo per effetto di sentenza definitiva favorevole del Consiglio di Stato.
Così come avevamo previsto, dunque, i controinteressati stanno provando a mettere in discussione anche le sentenze definitive del Consiglio di Stato. Secondo la fantasiosa tesi dei controinteressati e dell’USR Puglia, il depennamento dei diplomati magistrale con sentenza definitiva deriverebbe dal ‘limite oggettivo del giudicato’ che sarebbe costituito ‘dal provvedimento impugnato, non potendosi ritenere sussistente una efficacia ultrattiva dello stesso che investa provvedimenti successivi, relativi a periodi differenti rispetto al provvedimento impugnato’. Si tratta di una tesi che non ha nessun fondamento giuridico.”