CCNL scuola
Rinnovo Contratto

Nel corso della mattinata di oggi, 7 giugno, riprenderanno le trattative per il rinnovo contrattuale del personale del Comparto Istruzione e Ricerca relativo al triennio 2019-2021: alle 10:30, infatti, si svolgerà l’incontro tra sigle sindacali e rappresentanti Aran sull’Atto di indirizzo che il governo ha proposto, momento che potrebbe essere decisivo per circa un milione e mezzo di docenti e Ata. I sindacati Anief e Uil Scuola chiedono di versare subito gli arretrati e gli aumenti, dando una boccata di ossigeno al personale scolastico. Di seguito il punto della questione su cui vi terremo aggiornati.  

Riprende la trattativa per il rinnovo contrattuale della scuola

Giorno importante, oggi 7 giugno, per il rinnovo contrattuale della scuola scaduto ormai da 41 mesi: al  momento, le cifre previste porterebbero ad aumenti non significativi, infatti restano ferme le risorse già stanziate con le precedenti leggi di bilancio. Queste autorizzano un aumento percentuale del 3,78% al netto dell’elemento perequativo, percentuale che purtroppo non tiene il passo con l’andamento galoppante dell’inflazione. A queste risorse si aggiungono quelle stanziate dalla Legge di Bilancio 2022, che incrementano i fondi di circa lo 0,7%.

Occorre vedere se lo sciopero dello scorso 30 maggio, che ha registrato circa il 20% di adesione, ha smosso le acque apportando miglioramenti a quanto previsto sino a questo momento dall’Atto di Indirizzo presentato.

Secondo Anief occorre procedere subito al pagamento di arretrati e aumenti

I sindacati Anief e Uil scuola hanno commentato l’appuntamento di oggi sul rinnovo contrattuale della scuola, evidenziando la necessità di procedere subito con il pagamento degli arretrati e degli aumenti stipendiali possibili al momento. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, infatti, ha rimarcato che attendere ancora sarebbe molto dannoso per il personale scolastico, già danneggiato dall’inflazione incalzante e dalla crisi economica nazionale: “L’Istat ci ha detto di un incremento nell’ultimo anno del 6% dell’aumento del costo della vita. Diamo al personale statale immediatamente un po’ di ‘ossigeno’”, ha affermato.

“Sappiamo bene che si tratta di cifre ben al di sotto di quelle attese, appena un centinaio di euro lordi medi a dipendente, più 2-3mila euro di arretrati, ma intanto è meglio farglieli avere, piuttosto che attendere nuove risorse, che comunque non andranno ad influire sul periodo 2019/2022. A chi dice che a distanza di quattro anni dall’ultimo contratto non si può chiudere un accordo con appena il 4% scarso di aumento, ricordiamo che nel 2018 si firmò un contratto con un incremento pari al 3,48% ed erano passati quasi 10 anni dall’ultimo aumento” ha concluso.

Anche per la Uil Scuola occorre ‘dare subito i soldi’ al personale scolastico

Per Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, quello dell’istruzione costituisce l’ambito del pubblico impiego che necessita più di tutti di misure straordinarie, non quelle delineate dal Decreto 36/2022. Turi ha precisato quale sarà la richiesta del suo sindacato nel corso dell’incontro: “Dare subito i soldi ai lavoratori della scuola che sono in credito con il loro datore di lavoro (Stato) per averli già maturati nel corso di un triennio già scaduto (2019/2021)”.

“L’azione da compiere è dunque quella di dare, tardivamente, le spettanze e consentire a tutto il personale di recuperare, almeno in parte, il potere di acquisto degli stipendi erosi dall’inflazione” ha affermato, puntualizzando che “la revisione della parte normativa per come si legge nell’Atto di indirizzo, avrà bisogno di tempi molto lunghi per essere definita, del tutto incompatibili con lo stato di bisogno dei lavoratori”.