Si è concluso l’incontro previsto stamattina presso la sede dell’ARAN tra sigle sindacali e Amministrazione per il rinnovo del CCNL scuola, scaduto ormai da troppo tempo: molti gli aspetti discussi al tavolo delle trattative, tra cui il più scottante riguarda gli aumenti degli stipendi e il pagamento degli arretrati. Su questi aspetti il sindacato ANIEF non ha demorso, infatti ha ribadito la necessità di un contratto ‘ponte’ che in tempi brevissimi possa permettere una boccata di ossigeno economica al personale scolastico.
Sono ripresi i lavori per il rinnovo del CCNL
Come sappiamo, nel corso della mattinata di oggi 7 giugno è ripresa la trattiva per il rinnovo del CCNL: al tavolo negoziale si sono seduti le sigle sindacali firmatarie e i funzionari dell’ARAN. Secondo i rumors, tuttavia, l’incontro si sarebbe risolto ancora una volta con un nulla di fatto e sembrerebbe che si sia rimandato a metà giugno: ancora, tuttavia, non vi è alcuna comunicazione ufficiale.
Attraverso un comunicato del sindacato ANIEF, sappiamo che oggi si è discusso su un testo molto articolato che comprende 4 distinte parti: disposizioni generali, disposizioni particolari, relazioni sindacali e lavoro a distanza, di cui quest’ultimo costituisce quello più articolato. Tutti comunque temi molto complessi per cui occorrono tempi piuttosto lunghi: per questo motivo il sindacato autonomo ha nuovamente ribadito la necessità immediata di giungere ad un accordo ‘ponte’ per il periodo 2021/22, che possa garantire a docenti e ATA il pagamento degli arretrati e gli aumenti stipendiali al momento possibili.
La posizione dell’ANIEF
Partendo dal fatto che le risorse a disposizione sono irrisorie, l’ANIEF ha ancora una volta sottolineato che né il governo né l’ARAN possono pretendere che si blocchino le trattative perché si vuole giungere in modo completo al rinnovo del CCNL: questo, infatti, a sua volta dovrebbe includere in un unico testo i due precedenti contratti e aggiungere contenuti nuovi e fondamentali, come ad esempio lavoro agile e formazione. In questo modo, docenti e ATA dovrebbero aspettare ancora troppo tempo: la soluzione, pertanto, è firmare un contratto che si occupi al momento solo della parte economica, lasciando gli altri aspetti alla contrattazione relativa al 2022/24.
“L’aumento dell’inflazione oltre il 7% – ha quindi affermato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – impone al Governo un impegno preciso a trovare risorse adeguate nella prossima Legge di Bilancio e a tutti noi di pretendere un contratto ‘ponte’ che dia i 3.000 euro e i 107 euro di aumenti lordi subito, per poi rimandare nel merito al nuovo tavolo per il rinnovo del CCNL 2022/2024 tutte le questioni poste da parte sindacale e datoriale, con l’impegno di reperire nuove risorse legate all’inflazione registrata”. Infine, per Pacifico al tavolo della contrattazione dovrebbe partecipare anche chi non firma il CCNL, rappresentando questo un grande esercizio di democrazia.