stipendio supplenti
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Stipendi supplenti, il Tribunale di Lucca ha emesso nei giorni scorsi una sentenza attraverso la quale si conferma, ancora una volta, il diritto del personale supplente a percepire la RPD (Retribuzione Professionale Docenti). Quattro docenti si sono rivolti al tribunale toscano in quanto, durante lo scorso anno scolastico, hanno svolto attività di supplenza ricevendo somme inferiori ai colleghi di ruolo. Vediamo in dettaglio i punti salienti della sentenza.

Supplenze, i docenti precari hanno diritto a percepire la RPD: nuova sentenza Tribunale di Lucca

Nella nuova sentenza emessa dal Tribunale di Lucca lo scorso 8 giugno, viene ribadito come tutti i supplenti abbiano diritto a percepire la RPD, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste, in virtù del principio della non discriminazione.

Nella sentenza firmata dal giudice Antonella De Luca, infatti, si legge: ‘Dalla giurisprudenza costante si desume il condivisibile principio per cui il personale del comparto scuola, ai sensi dell’art. 7 dell’apposito ccnl del 15/3/2001, ha diritto alla “retribuzione professionale docenti. La disposizione deve essere, infatti, interpretata nel senso che, in forza del consolidato principio di non discriminazione di cui alla direttiva 1999/70/Ce e, in particolare, alla clausola 4 dell’accordo quadro, non sussistendo ragioni oggettive per un diverso trattamento, la retribuzione professionale docenti spetta anche a tutti i dipendenti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste’. 

‘La difesa delle ricorrenti – specifica inoltre la sentenza – non ha quantificato le somme spettanti a queste ultime a titolo di retribuzione professionale docenti, limitandosi ad indicare i periodi di effettivo servizio. In assenza di una contestazione da parte del Ministero circa i periodi di lavoro effettivamente prestati, si ordina al Ministero dell’Istruzione in persona del Ministro pro-tempore di provvedere a calcolare, secondo i parametri sopra indicati, gli importi da corrispondere a titolo di RPD in virtù dei giorni effettivamente svolti dalle ricorrenti nell’anno scolastico 2020/2021′.

Il Ministero dell’Istruzione, pertanto, è stato condannato al risarcimento dei 4 docenti (a titolo di RPD) quantificato in base ai periodi di effettivo servizio prestato dagli insegnanti durante l’anno scolastico 2020/21, oltre al pagamento delle spese processuali.