Con il XXIV rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati condotto da AlmaLaurea, il Consorzio Interuniversitario ha rivelato quali sono i laureati che riescono a trovare lavoro prima degli altri. A concorrere nella selezione da parte dei datori la facoltà scelta, i tirocini e le esperienze all’estero.
Il rapporto 2022 di AlmaLaurea
Dopo la classifica delle migliori università italiane in cui studiare il prossimo anno, ci occupiamo oggi del rapporto 2022 condotto da AlmaLaurea. Per quanto riguarda il profilo dei laureati, il Consorzio Interuniversitario ha preso in analisi 77 atenei e circa 300 mila laureati del 2021. In riferimento alla condizione occupazionale sono state, invece, considerate 76 università, per un totale di 660 mila ex studenti, a distanza di uno, tre e cinque anni dalla laurea.
In generale, è emersa una valutazione positiva relativamente al conseguimento del titolo di studio, con un miglioramento anche dei dati sull’occupazione ad un anno dalla laurea. Nello specifico si registra +2,9% rispetto al 2019 per i laureati magistrali e +0,4% per quelli di primo livello. Anche dal punto di vista delle retribuzioni si possono registrare numeri positivi: +9,1% rispetto al 2019 (laurea I livello) e +7,7% (laurea II livello). Tuttavia, si continuano a registrare contratti e carriere perlopiù discontinue.
Quali laureati trovano prima lavoro?
Il rapporto ha, inoltre, considerato una serie di altri fattori tra cui anche la scelta di studiare lontano da casa e le esperienze all’estero. In particolare, fra questi ultimi il 90,2% dichiara di conoscere bene almeno una lingua straniera. Mentre solo il 59,3% di chi non ha fatto tale esperienza può vantare la stessa competenza. Ma quali laureati riescono, di fatto, a trovare lavoro più facilmente?
Le facoltà che sicuramente offrono maggiori sbocchi professionali (occupazione superiore al 90%) sono quelle relative all’ambito disciplinare di:
- informatica e tecnologie;
- ingegneria industriale e dell’informazione;
- architettura e ingegneria civile;
- economia.
Il tasso di occupazione nell’ambito di educazione e formazione, arte e design e letterario-umanistico si attesta, invece, al di sotto dell’83%. Nel caso, infine, delle lauree a ciclo unico anche qui si notano profonde differenza tra il settore medico-farmaceutico (tasso di occupazione al 92,9 %) e il settore giuridico (81,2%). Un differenza che procede di pari passo anche per ciò che concerne la retribuzione. Si parla, infatti, di 1.800-1.900 euro circa al mese per il settore scientifico e 1.400 per quello umanistico.