Cloe Bianco, docente trans suicida
Cloe Bianco

Si è acceso il dibattito sul caso di Cloe Bianco, docente trans suicida di Belluno, la cui vicenda ha riempito le pagine dei quotidiani nei giorni scorsi e su cui si sono affollati commenti e opinioni sui social: la professoressa, nel 2015 si presentò in classe vestita con abiti femminili, spiegando ai propri studenti il perché della sua scelta.

Il genitore di un alunno, infastidito dalla cosa, scrisse a Elena Donazzan, allora assessore all’istruzione del Veneto, e nonostante l’appoggio del preside, l’insegnante ricevette tre giorni di sospensione dall’insegnamento, a cui seguì lo spostamento ad incarichi di segreteria. A nulla valse il ricorso presentato: la vicenda si è conclusa con il triste epilogo del suicidio. Adesso il Ministero dell’Istruzione ha aperto un’inchiesta per fare luce sulla questione.

Per il sindacato Flc Cgil, la vicenda della docente trans suicida ha tanti responsabili

In queste ultime ore, anche i sindacati hanno rotto il silenzio e con comunicati stampa e dichiarazioni prendono posizioni sulla triste vicenda della docente trans suicida. Per la Flc Cgil, i responsabili sono tanti e le sigle sindacali hanno il dovere di interrogarsi su ciò che possono e devono fare per difendere i diritti dei lavoratori, qualunque siano l’identità di genere: questa tragica storia “chiama tutti noi sindacati a riflettere profondamente sulle discriminazioni che nel nostro paese colpiscono le persone transgender anche sui luoghi di lavoro. Tali discriminazioni appaiono ancora più gravi e inaccettabili in un contesto come quello della scuola pubblica che la nostra Costituzione, all’articolo 34, proclama essere ‘aperta a tutti’ e che invece ha escluso dal proprio corpo docente chi con coraggio e franchezza ha rivendicato il proprio diritto ad avere ‘pari dignità sociale’, come affermato dall’articolo 3”, ha dichiarato la Flc Cgil Toscana.

Anche il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi ha commentato la vicenda: “Il Ministero dell’Istruzione è colpevole in quanto è stato complice di quanto accaduto: ha sospeso Cloe Bianco dall’insegnamento, mettendola a lavorare nelle segreterie, non ritenendola più in grado di insegnare e colpendola come fosse una malata sociale”. “La scuola deve garantire libertà, deve aprire le menti, deve essere immune dai condizionamenti” ha concluso Turi.

Il Ministero dell’Istruzione dà il via ad un’inchiesta

Da parte sua, il Ministero dell’Istruzione ha aperto un’inchiesta per fare luce sulla vicenda. Il Ministro Patrizio Bianchi, infatti, nel corso di un’intervista a ‘Radio24’ ha affermato: “Da subito il ministero ha aperto un’inchiesta profonda su questo tema e lo abbiamo fatto come atto di giustizia. È importante la narrazione dell’ultimo momento, ma anche ricostruire tutto il percorso e sul percorso si rivela quella che io ho sempre detto: è l’idea di una scuola aperta, inclusiva e affettuosa per tutti”, ha commentato.