Uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori ha analizzato in quali città italiane sono maggiormente aumentati i costi per la spesa e le bollette. Bolzano, Trento e Lodi sono sul podio per la crescita del costo delle bollette. Catania, Imperia e Sassari ‘vincono’ per il maggior rincaro dei generi alimentari. Il Governo tenta di andare in aiuto delle famiglie con i vari bonus, ma probabilmente non sarà sufficiente.
Prezzi in salita per alimentari e bollette
I prezzi del comparto energia e delle materie prime continuano a salire, ma i generi alimentari seguono il passo. Il Governo ha già disposto l’erogazione del bonus da 200 euro per il mese di luglio e pensa ad un taglio del cuneo fiscale. Ma sarà sufficiente ad aiutare le famiglie contro il caro-prezzi?
L‘Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui, dopo aver elaborato gli ultimi dati Istat relativi al mese di maggio. L’elenco è stato compilato tenendo conto di cibo e bevande e luce e gas. Quali sono i risultati? Quali sono le città in cui i prezzi sono saliti di più?
Aumenti bollette: le città sul podio
I costi per energia elettrica, gas e altri combustibili, in alcune città sono più che raddoppiati. Le tre città italiane dove si è registrato il maggiore aumento per i costi delle bollette sono:
- Bolzano +112,9%
- Trento +109,2%
- Lodi +79,8%
- Milano +78,2%
- Varese +78,1%,
- Cremona +77,4%
- Lecco +76,8%
- Bergamo +76,6%,
- Brescia e Mantova (entrambe a +76,5%),
- Pavia (+76,4%) e Como (+76,2%).
Seguono Sassari (+51,6%), Reggio Calabria (+52,1%), Cagliari e Napoli (+53,2%).
Caro spesa: le città maggiormente penalizzate
Che dire dell’aumento di alimentari e bevande? Se le città del Nord la fanno da padrone per le bollette, è al sud la città che vede l’aumento maggiore del costo della spesa. La classifica vede:
- Catania (+11,1%)
- Imperia (+11%)
- Sassari (+10%)
- Palermo (+9,9%)
- Teramo (+9,6%)
- Cosenza (+9,5%)
- Ascoli Piceno (+9,3%)
- Trento, Gorizia, Pescara e Messina (tutte con 9,2%).
- Milano (+4,7%)
- Como (+5,2%)
Lo studio evidenzia anche che Catania segna un +643 euro in termini di aumento del costo della vita di una famiglia media e Imperia un +589 euro.
E nell’osservare l’aumento del costo della vita, il pensiero non può non andare ai docenti migranti e ai precari, che puntualmente vengono stipendiati in ritardo e che nei prossimi mesi dovranno gestirsi con l’importo della Naspi.