scritta concorso alla lavagna
scritta concorso alla lavagna

Concorsi scuola, la riforma del reclutamento dei docenti e della formazione, secondo quanto contenuto nel Decreto N. 36 che dovrà essere convertito nei prossimi giorni in legge dal Parlamento, prevede importanti modifiche anche per quanto riguarda l’articolazione delle nuove procedure concorsuali che andranno a selezionare i nuovi insegnanti da immettere in ruolo. Vediamo, in dettaglio, che cosa cambia.

Concorsi scuola, ecco come cambiano con il Decreto N. 36

Una delle novità più importanti è, senza dubbio, rappresentata dal ritorno ai quesiti a risposta aperta per quanto riguarda la prova scritta: i quiz a crocette, tanto criticati nelle ultime settimane, sono stati bocciati. 

Prova scritta, preselettiva e orale: graduatoria di merito per i soli vincitori

La prova scritta sarà chiamata ad accertare le conoscenze e le competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché sulle metodologie e le tecniche della didattica generale e disciplinare, sull’informatica e sulla lingua inglese.
Entro trenta giorni dalla indizione di ciascuna procedura concorsuale bandita, fino al 31 dicembre 2024, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione, l’accesso alla prova può essere riservato a coloro che superino una prova preselettiva.

La prova orale si occuperà di accertare, oltre alle conoscenze disciplinari, le competenze didattiche e le capacità e l’attitudine all’insegnamento anche attraverso un test specifico. Oltre alle suddette prove, è prevista la valutazione dei titoli, al termine della quale si provvederà a pubblicare la graduatoria di merito, in base ai punteggi ottenuti dal singolo candidato nella prova scritta, nella prova orale e nella valutazione dei titoli, nel limite dei posti messi a bando.

Requisiti per partecipare al concorso

Per la partecipazione al concorso scuola secondaria di primo e secondo grado (posti comuni), i requisiti sono i seguenti: laurea (magistrale o magistrale a ciclo unico oppure diploma AFAM di secondo livello) ovvero titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso più abilitazione all’insegnamento specifica per la classe di concorso.

Per partecipare al concorso per posti comuni ITP servirà la laurea oppure il diploma AFAM di primo livello ovvero un titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso più l’abilitazione all’insegnamento specifica per la classe di concorso.

Per accedere al concorso per i posti di sostegno, occorrerà superare i percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Per l’accesso al concorso, serviranno, inoltre, le tre annualità di servizio (anche non continuative) prestate entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, nei 5 anni precedenti, svolti nelle scuole statali e valutati ai sensi dell’articolo 11/14 della legge n. 124/99.

Fase transitoria

Fino al 31 dicembre 2024, potranno accedere ai concorsi per i posti comuni anche i docenti che possederanno i seguenti requisiti (oltre a quelli sopra riportati): titolo di studio d’accesso alla classe di concorso più almeno 30 CFU/CFA del percorso universitario e accademico di formazione iniziale e abilitazione, percorso che complessivamente riguarda 60 CFU/CFA.

I restanti 30 CFU/CFA serviranno per arrivare ai 60 previsti al fine di conseguire l’abilitazione in seguito al superamento della prova finale del percorso iniziale e abilitazione, prova finale che riguarderà una prova scritta e una lezione simulata. 

Gli altri 30 CFU/CFA saranno conseguiti nel corso del primo anno di insegnamento in cui il docente che supererà il concorso ed entrerà in graduatoria di merito, sottoscriverà un contratto di supplenza annuale a tempo determinato. Dopo aver conseguito i crediti e dopo aver superato la prova finale, i docenti otterranno l’abilitazione all’insegnamento. Verranno, quindi, assunti a tempo indeterminato ma per ottenere la definitiva immissione in ruolo dovranno superare il consueto anno di prova e formazione. 

Giova, comunque, ricordare che quanto sopra indicato deve essere ancora approvato dal Parlamento e convertito in Legge: appare, comunque, remota la possibilità di ulteriori modifiche.