Nella giornata di ieri, 23 giugno, il Senato ha approvato il Decreto Legge 36/2022, che continuerà velocemente il suo iter parlamentare alla Camera per l’approvazione entro il 29 giugno: il governo ha quindi dato l’ok alla riforma della scuola promossa dal ministro Bianchi che, ricordiamo, abbraccia due aspetti principali, il reclutamento e la formazione continua incentivata per gli insegnanti. Tante le polemiche in merito, sia da parte dei sindacati, sia dei precari sia del personale di ruolo: tra gli aspetti che fanno più discutere vi è la formazione continua legata agli scatti stipendiali. Formazione che comporterà pesanti costi: di seguito le stime del governo.
Il Decreto Legge 36/2022 introduce la formazione continua incentivata
L’art. 44 comma 1, lettera h del Decreto Legge 36/2022 introduce la formazione continua incentivata per i docenti a tempo indeterminato di ogni ordine e grado di istruzione: indica che tale formazione si articola in percorsi di tre anni a partire dall’a.s. 2023/24, che può svolgersi anche fuori dall’orario di servizio e comprende attività di tutoraggio, progettazione, sperimentazione di nuove metodologie didattiche e guida alla promozione delle potenzialità degli alunni.
I docenti su base volontaria potranno decidere di formarsi (solo gli immessi in ruolo, infatti, avranno l’obbligo alla formazione): come sappiamo, al termine del percorso formativo e dopo il superamento di verifiche intermedie, annuali e finali, si riconosceranno degli incentivi stipendiali. Il governo ha chiarito che l’elemento retributivo una tantum di carattere accessorio non può essere inferiore al 10% e non può superare il 20%.
Le stime del governo
Secondo quanto riportato da ‘Orizzonte Scuola’, il governo ha elaborato una stima di massima dei potenziali docenti a cui si indirizzerà la misura tra il 2026 e il 2029 con le rispettive cifre da destinare, stima che riportiamo:
- 40 milioni di euro nel 2026 per 6.557 docenti
- 85 milioni di euro nel 2027 per 13.934 docenti
- 160 milioni di euro nel 2028 per 26.230 docenti
- 236 milioni di euro nel 2029 per 38.689 docenti.
La stima si basa sulla media ponderata dello stipendio docenti, pari a circa 40mila euro lordi all’anno e considera la percentuale media del 15% dell’elemento retributivo: in base ai calcoli, quindi, gli aumenti stipendiali ammonterebbero a 6mila euro lordi annui, vale a dire 500 euro lordi mensili.