Tra i temi al centro della discussione a proposito della Riforma delle pensioni 2023 c’è anche Opzione donna. Il meccanismo di anticipo pensionistico attualmente riservato alle lavoratrici con 35 anni di contributi e 58 di età (59 le autonome). A tal proposito, quali saranno le novità per l’anno prossimo? La misura sarà riconfermata?
Opzione donna 2023 verso la riconferma?
Come abbiamo anticipato all’interno di alcuni nostri precedenti articoli, non solo nel 2023 Opzione donna potrebbe essere riconfermata, ma potrebbe anche diventare strutturale. Ciò significherebbe, quindi, che tra pochi mesi tutte le lavoratrici potrebbero andare in pensione con 35 anni di contributi e meno di 60 anni di età.
Tuttavia, nonostante le attuali penalizzazioni sull’assegno, la misura potrebbe continuare a rappresentare un costo eccessivo per le casse dello Stato. Pertanto, ci si aspetta che il meccanismo di anticipo pensionistico riservato alle donne nel corso del prossimo anno possa andare incontro ad alcuni cambiamenti rispetto alla forma attuale.
Come potrebbe cambiare
Se da un lato la riconferma di Opzione donna anche nel 2023 è quasi certa, dall’altro potrebbero non mancare alcune importanti novità sui requisiti. Non è, infatti, da escludersi che la soglia anagrafica possa salire di un paio d’anni, mantenendo invece invariato il requisito contributivo. Ciò significherebbe, dunque, l’accesso alla pensione con 35 anni di contribuzione e 60 di età (61 le autonome). Per quanto riguarda l’assegno, esso rimarrebbe invece basato esclusivamente sul calcolo contributivo, ma potrebbero verificarsi delle riduzioni in altri campi.
Ad esempio, potrebbero andare a ridursi o a sparire del tutto i tempi relativi alle finestre di decorrenza. Ricordiamo, di fatto, che ad oggi le lavoratrici per ricevere la pensione devono attendere 12 o 18 mesi dalla fine del rapporto di lavoro.