interrogazione parlamentare stipendi

Precari senza stipendio: dopo le tante segnalazioni, l’On Francesco Sapia di Alternativa e rivolta ha presentato al Ministro dell’Istruzione, al Ministro dell’Università e della ricerca e al Ministro dell’Economia e delle finanze, un’interrogazione parlamentare. Ha preso spunto anche dalla nostra pubblicazione, in cui abbiamo riportato le segnalazioni dei diretti interessati sul nostro gruppo Facebook dedicato agli stipendi.

Interrogazione parlamentare sul ritardo degli stipendi dei precari

Riportiamo di seguito il testo dell’interrogazione parlamentare a risposta scritta, che alleghiamo in calce in formato pdf.

“Al Ministro dell’Istruzione, al Ministro dell’Università e della ricerca, al Ministro dell’Economia e delle
finanze – Per sapere

– premesso che: un articolo di “Scuola Informa” del 23 giugno 2022 riporta che «i precari della scuola, docenti e ATA, vivono difficoltà economiche a causa degli stipendi pagati in ritardo. Sembra che la
categoria maggiormente colpita sia quella dei supplenti Covid»;

ciò sarebbe dovuto, come evidenziato, da un comunicato unitario di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals del Piemonte ad «una controversia fra Ministero Istruzione e Ministero Economia e Finanze sull’ammontare delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento di questi contratti equiparati a supplenze brevi con termine 11 Giugno»;

«una volta risolta questa problematica, – continua il comunicato dei sindacati – sono state le scuole ad avere difficoltà nell’autorizzazione dei pagamenti. Tanto è vero che ancora oggi abbiamo scuole che sono riuscite ad autorizzare la rata di Novembre e altre ferme su Ottobre»;

«tuttavia registriamo – ivi ancora si legge – che molte lavoratrici e lavoratori già in servizio da settembre o dalla prima settimana di Ottobre, ad oggi, non hanno percepito alcuna retribuzione per il lavoro svolto regolarmente. Non è assolutamente ammissibile che il personale scolastico supplente, docente o ATA che sia, riceva lo stipendio con tre, quattro mesi di ritardo. Chi lavora ha diritto ad essere pagato regolarmente. Spesso lo stipendio che ricevono rappresenta l’unica fonte di reddito in famiglia, e si capisce facilmente quanti e quali problemi possa dare un ritardo simile. Alcuni sono arrivati al punto di dover rinunciare al contratto, perché le spese di spostamento con i mezzi pubblici o l’auto propria superavano di gran lunga le poche risorse ancora disponibili»;

un articolo di “Orizzontescuola.it” del 22 giugno 2022 riporta alcuni commenti di precari di queste categorie, quali : «ho lavorato come collaboratore scolastico nella regione Toscana con contratto dal 12 di gennaio al 10 giugno e fino ad oggi ho percepito soltanto gli stipendi di gennaio e febbraio. Voglio soltanto dirle che non si può vivere con un bimbo minore di 3 anni ed una moglie in dolce attesa a 700 km dalla propria regione di appartenenza ovvero la Calabria, non si può umiliare così un padre di famiglia che si è sempre dato da fare per poter portare un pezzo di pane a casa, avete offeso la dignità e il rispetto dei lavoratori onesti che lasciano un altro lavoro ed un altro paese per lavorare per lo STATO senza essere nemmeno retribuiti» ed, ancora «le segreterie hanno sempre autorizzato per tempo le rate ma noipa riporta la dicitura “in attesa di risorse da parte del Miur”. Ora capirete che vivere così è impossibile. Non si può progettare nulla, ci sono alcuni che devono pagare gli affitti di case prese a km di distanza pur di prestare il servizio richiesto. Ok il punteggio e va bene il lavoro ma questa non è giustizia o equità. Se i soldi non c’erano perché rinnovare tali contratti!?!»–

– se non intendano assumere iniziative di competenza, e all’occorrenza quali, per accelerare l’erogazione delle spettanze arretrate per le categorie in argomento, considerato anche il forte aumento del costo della vita dovuto alle contingenze del periodo”.
On. FRANCESCO SAPIA

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE