Per ottenere la Naspi, o indennità di disoccupazione, l’ex lavoratore deve presentare domanda all’INPS. Come leggiamo sul sito dell’Istituto previdenziale, chi possiede i requisiti richiesti quest’anno può presentare la domanda esclusivamente in modalità telematica. Il lavoratore può farlo in modo autonomo, dal servizio presente sul portale INPS, o tramite un CAF o un professionista abilitato. La domanda di NASpI può essere presentata solo dopo la cessazione del rapporto di lavoro ed entro 68 giorni.
Domanda Naspi 2022: come richiederla
Per tutti i dettagli su come presentare la domanda per la Naspi, l’INPS ha messo a disposizione un pdf con la guida all’uso dei servizi Naspi.
E’ utile sapere che chi presenta la domanda di disoccupazione entro 8 giorni dalla scadenza del rapporto lavorativo, otterrà il pagamento del trattamento a partire proprio dall’ottavo giorno. Chi, invece, presenta la domanda dopo gli 8 giorni, otterrà il pagamento a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda. In alcuni casi, la decorrenza della Naspi può avvenire dopo 38 o 68 giorni (non sono situazioni che riguardano il personale della scuola).
Per presentare la domanda servono i documenti che riguardano l’ultimo contatto di lavoro. Nel caso di un precario con più contatti nel corso dell’anno, dovrà presentare solo l’ultimo.
La DID
La concessione della prestazione NASpI è condizionata alla sottoscrizione, da parte del richiedente, di un patto di servizio personalizzato presso i centri per l’impiego.
La presentazione della domanda di NASpI equivale al rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità (DID) allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva. Nei 15 giorni successivi alla presentazione della domanda, il richiedente deve recarsi presso il centro per l’impiego per la stipula del patto di servizio personalizzato. In mancanza, l’assicurato è convocato dal centro per l’impiego.
Durata dell’indennità di disoccupazione INPS
Quanto dura il trattamento Naspi? La durata varia in base al lavoratore e ai contributi che ha versato negli ultimi 4 anni. Infatti, il diritto viene riconosciuto per la metà delle settimane di contributi versati in questo arco temporale. Per cui, se un lavoratore ha versato contributi per 20 mesi negli ultimi 4 anni, ha diritto a 10 mesi di indennità. Se ne ha versati 12 mesi, ha diritto a 6 mesi di indennità.