Precari scuola
Precari scuola

Dal 1° luglio la scuola deve farà a meno di 200mila precari, docenti e ATA, assunti con contratto al 30 giugno. A questi si aggiungono almeno altri 80mila che avevano terminato l’incarico con la fine delle lezioni (incluso l’organico Covid). Come evidenzia Anief, su tratta di supplenti a cui lo Stato da il “benservito” in funzione del risparmio dei soldi pubblici e a discapito del servizio scolastico.

Lo Stato risparmia sulla scuola e sui precari

Il problema di base, è che diversi dei posti occupati da questo personale sono liberi. Per questo il sindacato ribadisce che “Il risparmio dello Stato non può essere realizzato sulle spalle dei lavoratori della scuola. Se si lavora su un posto libero, va assolutamente inserito nell’organico di diritto e non in quello di fatto. Quindi, le mensilità di luglio e agosto non possono essere sottratte dal periodo di supplenza”.

Marcello Pacifico aggiunge: “Anche perché la scuola non chiude di certo nei periodi estivi e le professionalità vanno mantenute per i rendiconti di fine anno scolastico e la progettazione del nuovo. Le ferie, inoltre, non possono essere sottratte, ma vanno monetizzate. Come il Trattamento di fine rapporto, l’accantonamento retributivo con funzione previdenziale liquidato dall’INPS al personale a tempo determinato, va liquidato per le vie brevi”.

Niente bonus da 200 euro

Un’altra decisione incredibile e discriminatoria è stata quella di rifiutare il bonus da 200 euro a questa categoria. E’ mai possibile che un precario della scuola, che percepisce già gli stipendi più bassi della PA, non ha diritto a questo aiuto?

Cosa ha in meno rispetto ad un collega che lavora fino al 31 agosto o rispetto ad uno che è in Naspi nel mese di giugno?

Per non parlare del fatto che i precari Covid hanno diverse mensilità di stipendio arretrate. Alcune delle loro segnalazioni, raccolte anche da noi, hanno dato vita ad un’interrogazione parlamentare. Adesso vedremo se darà qualche risultato.