Sovraffollamento delle classi o classi pollaio: indipendentemente da come lo si preferisce definire, il problema è sempre lo stesso, vale a dire un numero troppo alto di alunni nelle aule. Questa quantità eccessiva crea sia problemi di sicurezza, che in era Covid si è visto come possono solo aumentare, sia difficoltà nell’organizzazione e svolgimento delle attività didattiche. La questione esiste da anni, è diventata un elemento caratterizzante per tante realtà scolastiche, soprattutto per le grandi città: nonostante ciò il governo non ha mai preso reali provvedimenti in merito, ma adesso dalle Regioni arrivano richieste di intervento.
Problema a macchia di leopardo
Il sovraffollamento delle classi costituisce un problema di vecchia data del sistema scolastico italiano: né nell’ultimo PNRR né nel Decreto Legge 36/2022 convertito nella Legge 79 del 29 giugno 2022 si indicano soluzioni concrete, anzi il governo affida la risoluzione alla crescente denatalità dei prossimi anni. Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in più occasioni ha infatti dichiarato che il problema è ormai marginale, tanto che il fenomeno si registra solo a macchie di leopardo: a ‘Il Fatto Quotidiano’, infatti, gli assessori regionali di Valle d’Aosta, Friuli, Trentino Alto Adige (un insegnante ogni 8,67 studenti), Lombardia e Lazio (un docente ogni 9,2 alunni), Toscana (10,8) hanno affermato che non esiste il problema del sovraffollamento delle classi.
Sicilia, Puglia e Campania denunciano il sovraffollamento delle classi
Non è così però in Sicilia, Puglia e Campania, che hanno chiesto al governo di intervenire. Sull’isola, ad esempio, la media è di un docente ogni 11,99 alunni; a ‘IlFatto Quotidiano.it’ l’assessore all’Istruzione della Puglia, Sebastiano Leo ha spiegato: “I nostri numeri (10,8-11 studenti per docente) per quanto leggermente inferiori rispetto ad altre regioni, sono preoccupanti se considerati in relazione al tasso di dispersione scolastica che in Puglia è ben più alto rispetto all’Emilia Romagna. Abbiamo messo in campo, in quest’ottica, un progetto straordinario di quaranta milioni di euro che dall’anno prossimo cercherà di contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico e della dispersione”.
Anche l’assessore all’Istruzione della regione Campania, Lucia Fortini ha sottolineato la criticità del sovraffollamento delle classi: “Alle secondarie di secondo grado ne abbiamo tante ma il problema è che se dai una classe a un Comune montano con dodici alunni poi te ne ritrovi una a Napoli con trenta”. In queste realtà, già soggette a forte dispersione scolastica, però, occorre intervenire per migliorare la qualità dell’istruzione, rivedendo le norme generali che stabiliscono il numero di alunni per classe.