Concorso straordinario
Concorso straordinario

Concorso straordinario bis, il Comitato ‘Nessun precario resti escluso’ ha emesso un comunicato all’interno del quale sottolinea la propria contrarietà ad una possibile modifica del bando di concorso straordinario bis: vengono, naturalmente, spiegate le ragioni di questa presa di posizione.

Concorso straordinario bis, Comitato ‘Nessun precario resti escluso’ contrario a modifiche in corso al bando

Il comunicato, sottoscritto da un numeroso gruppo di docenti precari con almeno tre annualità di servizio, rimarca il fatto che le richieste avanzate da un gruppo di iscritti al concorso straordinario bis, modificherebbero nella forma e nella sostanza i requisiti e le modalità del bando, sia se tali modifiche fossero accolte prima e durante lo svolgimento delle prove, sia che lo fossero dopo, con la concessione di graduatorie di merito e accesso ai percorsi abilitanti successivi, non previsti dal bando.

I docenti hanno ricordato in che cosa consistono tali richieste, ovvero ‘l’istituzione di una graduatoria di merito ove si includano tutti i partecipanti e dalla quale attingere anche negli anni futuri per le immissioni in ruolo e per coprire tutte le cattedre vacanti, che formalmente diventerebbero graduatorie a esaurimento, la possibilità, per tutti i partecipanti al concorso, di poter accedere al corso abilitante, nonché l’estrazione della traccia 24 ore prima della prova orale‘.

In buona sostanza, per risultare idonei, sarebbe sufficiente unicamente l’essere iscritti. A tal proposito, viene sottolineato il fatto che molti docenti non si sono iscritti poiché nelle rispettive Regioni non vi erano posti a bando e, altresì, perché il concorso non prevedeva abilitazione ma, proprio per la sua natura di straordinario, solamente posti non coperti con selezioni precedenti, essendo per l’appunto ispirato a principi di contingenza.

Se le condizioni sopra riportate avessero caratterizzato il concorso sin dall’inizio, molti candidati, che ambiscono non necessariamente al ruolo bensì alla mera abilitazione, si sarebbero iscritti.

Inoltre, secondo il Comitato ‘Nessun precario resti escluso’, le suddette richieste risultano, oltre che tardive, alquanto infondate perché in contrasto a quanto previsto in altri concorsi con punteggio minimo di idoneità e perché si reclama una presunta disparità di trattamento, con riferimento a pochissimi casi in cui i candidati sono in numero inferiore ai posti residui messi a bando, disparità che, in questo caso particolare, non ha fondamento dal punto di vista normativo.

Viene ricordato, infine, come molti docenti siano stati vittime dei continui cambiamenti delle regole che disciplinavano i concorsi, a bandi chiusi, da parte dei governi che si sono succeduti: a motivo di ciò, si ritiene che non è possa essere più accettabile il fatto che non via sia certezza del diritto.

Per i sopra menzionari motivi, il Comitato ‘Nessun precario resti escluso’ chiede che il bando dell’attuale concorso “straordinario bis” non venga modificato a procedura già avviata per non creare ulteriori discriminazioni tra docenti iscritti e non iscritti a tale concorso, come purtroppo già successo per il concorso ordinario di cui è stato stravolto il format della procedura di selezione senza riaprire i termini del bando per l’iscrizione al concorso.

Il Comitato ‘Nessun precario resti escluso’, inoltre, ha avanzato la richiesta dell’apertura di un nuovo bando per consentire, tramite percorsi formativi, l’abilitazione di tutti i docenti con almeno tre annualità di servizio, anche prestate in diverse classi di concorso, compresi quelli con servizio nelle scuole paritarie, abilitazione che continua ad essere negata dall’anno 2014. Ciò per assicurare equità a tutti i docenti precari che intendono abilitarsi e affinché vengano tutelati i loro legittimi interessi.

A tali percorsi formativi abilitanti, al fine di garantire la stabilizzazione secondo la Direttiva Europea 70/99, è necessario far seguire una procedura di reclutamento da prima fascia GPS che si affianchi ai percorsi di reclutamento previsti dalla nuova legge N. 79/2022, già normata per l’anno scolastico 2021/22 ai sensi del comma 4, articolo 59 della legge N. 106/2021 e di cui si richiede la proroga almeno fino all’anno scolastico 2025/26, come già è stata prorogata, relativamente ai soli posti di sostegno, per il reclutamento dell’anno scolastico 2022/23.