Mani, soldi
Aumenti stipendio

Ancora in stallo il rinnovo del contratto per il comparto scuola, con il conseguente aumento di stipendio e pagamento degli arretrati. La proposta di Anief di sottoscrivere un contratto ponte in estate, per poi dar vita al nuovo CCNL 2022/2024, è stata bloccata a causa del no degli altri sindacati rappresentativi. E così, anche la speranza di vedere gli arretrati in breve tempo è sfumata. Il problema più grande, per docenti e ATA, resta l’inflazione.

Docenti e ATA della scuola sempre più poveri

Docenti e Ata sempre più poveri: è questo il risultato derivante dal mix tra inflazione in salita e blocco del rinnovo contrattuale. Il ministro dell’Economia Padoan ha spiegato con semplicità quali sono le prospettive da qui a fine anno: “il record dell’inflazione è all’8,6%, e si pensa che a fine anno superi la media del 10%. Non si è mai registrata negli ultimi 30 anni un’inflazione così e tutti già cominciano a parlare di una crisi che proseguirà anche nei prossimi due o tre anni”.

La Repubblica va oltre e spiega che negli ultimi mesi le famiglie italiane hanno ‘bruciato’ uno stipendio per far fronte al caro vita. Inutile sottolineare come gli aiuti del Governo siano del tutto insufficienti, soprattutto se si pensa alle categorie escluse (come alcuni precari della scuola). L’inflazione è come una tassa occulta. Si paga, ma non è possibile provare la sua esistenza.

E così gli stipendi restano fermi, mentre il caro-prezzi ha raggiunto a giugno livelli che non si vedevano dal 1986. L’emergenza appare evidente.

Anief chiede di sbloccare le trattative

Il sindacato Anief promette di tornare alla carica e far pressioni per sbloccare il rinnovo del contratto. Il presidente Marcello Pacifico ha parlato del nuovo incontro previsto all’Aran mercoledì 20 luglio, in cui si parlerà di risorse economiche.

“Spiegheremo i motivi per cui occorre portare in busta paga subito i 107 euro lordi già stanziati con le ultime Finanziarie, assieme ai quasi 3 mila euro di arretrati. I numeri parlano chiaro: l’Istat ci continua a dire che l’inflazione è ormai alle stelle.

Intanto, nella scuola, per colpa dello stallo delle trattative sul contratto stiamo assicurando ad oltre un milione e 200 mila lavoratori degli stipendi più bassi del 2008: così non può andare e il 20 luglio torneremo a dirlo all’Aran”.