Anno di prova 2023/24
Docente e l'anno di prova

Nuovo anno di formazione e prova del personale docente, il Ministero dell’Istruzione ha provveduto ad illustrare ai sindacati la bozza del Decreto, da adottare entro il 31 luglio, riguardante il nuovo percorso di formazione e prova per il personale docente secondo quanto previsto dal DL 36 convertito nella Legge N. 79 del 29 giugno 2022. Non sono mancati motivi di contrasto tra l’Amministrazione centrale e i sindacati. Vediamo, in dettaglio, le ragioni.

Nuovo anno di formazione e prova personale docente, bozza decreto Ministero Istruzione: le novità

In merito al nuovo periodo di formazione e prova dei docenti neo immessi in ruolo, secondo il Ministero dell’Istruzione, il percorso istituito con il Decreto Legge N. 36 si applica a tutte le categorie dei docenti neo immessi in ruolo o che hanno ottenuto il passaggio di ruolo a decorrere dall’anno scolastico 2022/23.
In una nota informativa, UIL Scuola spiega le ragioni della contestazione sindacale: secondo UIL, il nuovo percorso non può essere retroattivo e si deve applicare solo ai docenti assunti dai concorsi previsti e banditi ai sensi del Decreto Legge N. 36.

Cosa prevede la nuova legge per il periodo di formazione e prova

Ricordiamo che la nuova legge prevede che il superamento del periodo annuale di prova in servizio sia subordinato allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno 180 giorni, dei quali almeno 120 per le attività didattiche.

Inoltre, il personale docente in periodo di prova è sottoposto a un test finale che accerti come si siano tradotte in competenze didattiche pratiche le conoscenze teoriche disciplinari e metodologiche del docente, attraverso valutazione da parte del dirigente scolastico, sentito il comitato per la valutazione dei docenti, in funzione dell’istruttoria di un docente al quale sono affidate dal dirigente scolastico le funzioni di tutor che non devono determinare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

In caso di mancato superamento del test finale o di valutazione negativa del periodo di prova in servizio, il personale docente è sottoposto a un secondo periodo annuale di prova in servizio, non ulteriormente rinnovabile.
L’unica novità da segnalare, rispetto alla normativa previgente, è l’introduzione di un “test finale” che si integra con la valutazione finale del dirigente scolastico e del comitato di valutazione.

Uil Scuola contesta le indicazioni del Ministero dell’Istruzione

UIL Scuola, contestando quanto indicato nella bozza del Decreto, ritiene che il Ministero dell’Istruzione stia attuando una interpretazione della norma non conforme a quanto questa espressamente prevede. Infatti, secondo il dicastero di Viale Trastevere, il nuovo percorso si deve attuare a decorrere dall’anno scolastico 2022/23 e include, senza distinzione tra coloro che saranno assunti da GAE, da GM o da I fascia sostegno, tutti gli immessi in ruolo per l’a.s. 2022/23 e tutti coloro che hanno ottenuto un passaggio di ruolo per l’anno scolastico 2022/23.

Secondo UIL Scuola, invece, va subito chiarito ciò che è contenuto nel D.L. 36, nel senso che il nuovo percorso di prova non può essere applicato a coloro che saranno immessi nei ruoli da quest’anno, ma ai concorsi banditi sulla base della nuova normativa di cui al D.L. 36 e quindi sicuramente non prima dell’anno scolastico 2023/24.

Per la UIL, quindi, per esempio, l’introduzione del “test finale” non può essere neanche applicato al docente che ha ottenuto il passaggio di ruolo per l’a.s. 2022/23 o a chi ha rinviato l’anno di prova all’a.s. 2022/23. Entrambi i docenti devono continuare a seguire le regole della normativa previgente.

UIL Scuola, inoltre, ritiene che il ‘test finale’ non possa essere considerato come un esame da superare, una prova selettiva o come una ulteriore verifica valutativa da parte del dirigente oltre a quello che quest’ultimo è tenuto a valutare dopo un anno scolastico in cui il docente ha svolto tutto il percorso previsto.

Un’introduzione del genere rappresenta un elemento ulteriormente mortificante del personale docente, non serve a nulla ed è solo un voler sottolineare un’avversione pregiudiziale verso i docenti che non meritano tutta questa acredine e la presunzione di incapacità che non finisce con il periodo di prova, ma continua con verifiche, esami e formazione coatta che la Uil scuola contrasterà con tutte le sue forze.