Percorsi formativi abilitanti, il vicepresidente della commissione Cultura al Senato, Mario Pittoni, è nuovamente intervenuto in merito ai prossimi percorsi formativi abilitanti, ribadendo il proprio no ad una possibile selezione in ingresso oltre al fatto che non debbano prevedere tirocinio per i docenti con esperienza alle proprie spalle.
Percorsi formativi abilitanti, Pittoni: ‘No a numero chiuso e niente tirocinio per i docenti con esperienza’
“I percorsi formativi abilitanti all’insegnamento non devono prevedere tirocinio per chi già insegna da una vita e, soprattutto, niente selezione in ingresso‘ – così esordisce il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega.Â
‘Nel Dpcm in lavorazione al ministero – precisa Mario Pittoni – non si ripeta l’errore del Tirocinio formativo attivo (Tfa) a numero chiuso, all’origine dell’attuale grave carenza di docenti specializzati sul sostegno e in generale di insegnanti abilitati. Altrimenti è meglio aspettare il prossimo governo”.Â
“In audizione – spiega il senatore leghista – recentemente il ministro dell’Università Cristina Messa, rispondendo a una mia domanda, si è impegnata a non irrigidire l’accesso ai percorsi formativi abilitanti all’insegnamento col numero chiuso. Ma a Palazzo c’è chi teme che l’offerta formativa ingeneri situazioni di sovrannumero di docenti che poi non possono essere stabilizzati, quando però nella stragrande maggioranza dei casi il problema è opposto: ogni anno le strutture scolastiche sono costrette a impegnare mesi alla ricerca di quasi 200 mila supplenti‘.Â
‘Senza contare ingabbiati e dottori di ricerca, che hanno anche loro tutto il diritto di accedere a percorsi abilitanti all’insegnamento. Nei fatti cioè sulla scuola qualcuno punta a risparmiare, non investire, per cui ogni motivo è buono per provare a rallentare i percorsi di abilitazione, specializzazione e stabilizzazione già a ostacoli degli insegnanti, con quote e riserve che portano a prove preselettive e inefficaci quiz a crocette, addossando la colpa a Bruxelles. Visto pure l’enorme pregresso che non è certo di responsabilità dei docenti, torneremo perciò alla carica con la richiesta di estensione della fase transitoria – conclude Pittoni – almeno fino al 2026′.