Aula di una scuola
Aula vuota

La realtà per la scuola è amara: anche per l’a.s. 2022/23 anno ci saranno 150mila supplenze tra i docenti. Ma all’appello mancano anche Ata e oltre 200 dirigenti scolastici. Nonostante le promesse, anche quest’anno la gestione del personale lascia a desiderare. A riferire questi numeri è il sito Collettiva.it, che sottolinea come dopo 7 concorsi avviati, di cui ben cinque portati a termine, il numero dei supplenti resta incredibilmente alto.

Scuola a settembre 2022 con tanti supplenti

A settembre la scuola riparte con 150 mila supplenti (su un totale di 850 mila docenti in cattedra). La proporzione corrisponde ad un precario ogni 5 insegnanti. Se però analizziamo le cattedre di sostegno, dove la continuità didattica è ancora più importante, la percentuale sale a 2/3. La pubblicazione delle nomine da GPS e GaE è appena iniziata.

Le promesse politiche sono finite in fumo, per cui risulta difficile anche credere a quelle attuali. Sebbene siano stati assunti migliaia di insegnanti e la denatalità abbia portato 100mila studenti in meno rispetto allo scorso anno, alla fine non si arriverà a coprire con le assunzioni nemmeno il 50% dei posti autorizzati dal Mef. Di certo ha influito anche il numero di bocciati agli ultimi concorsi, altissimo rispetto al solito, basato su test a crocette, a volte anche sbagliati.

Un regime transitorio per i precari storici, chiesto a gran voce da anni, avrebbe colmato in parte queste differenze numeriche. Ma il concetto ‘meritocratico’ adattato, preferisce prof assunti con test a crocette rispetto a prof con esperienza sul campo.

Ma il problema non riguarda soltanto i docenti. Ben 236 sedi scolastiche restano senza Dirigente scolastico (il Mef ha autorizzato solo 361 assunzioni sulle 589 richieste dal ministero) e mancano all’appello migliaia di Ata, (10.116 assunzioni a fronte di 27.704 posti liberi).

‘Un copione già visto negli ultimi tre anni’

“A poco è servito bandire dei concorsi con mille paletti, che escludono l’80-90 per cento dei candidati anche quando sono idonei – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Come a poco serve autorizzare 94.130 assunzioni in ruolo, visto che ne sono state effettuate non più di 35mila e al massimo se ne copriranno la metà. È un copione già visto negli ultimi tre anni: nel 2021 su 112mila immissioni in ruolo autorizzate se ne sono completate meno di 60mila.

La verità è che si continua a non stabilizzare come chiede l’Ue e come hanno ribadito, sollecitati da Anief, la Corte di Giustizia europea e il Comitato europeo dei diritti sociali. Inoltre, non dimentichiamo che l’anno sta per ripartire con una pandemia ancora in corso e presumibilmente di nuovo in ascesa in autunno”.

Insomma, nonostante i fondi del Pnrr la scuola resta senza personale.