Il prossimo 25 settembre avranno luogo le elezioni politiche in Italia e molti partiti, per cercare di accaparrarsi più voti, hanno promesso di portare le pensioni minime a mille euro. Ma tale ipotesi è davvero realizzabile o rischia di essere solo un bluff? Quali sarebbero i costi reali per le casse dello Stato?
Portare la pensione minima a mille euro è davvero possibile?
Nel programma elettorale di diversi partiti, tra cui in primis quello di Forza Italia di Silvio Berlusconi, è stata inserita la proposta di portare a mille euro la cosiddetta pensione minima. Ma quali sarebbero i costi concreti di una simile iniziativa? Secondo i dati Inps relativi al 2020 i pensionati con un trattamento fino al reddito minimo (515,58 euro) sarebbero di fatto 2,1 milioni. Quelli fino a due volte il minimo (tra 515.59 e 1031,16 euro) 3,8 milioni. Dei numeri decisamente significativi che potrebbero comportare un eccessivo sovraccarico per le casse dello Stato.
Simulazione di costi
A fare una prima simulazione circa i costi in caso dell’eventuale approvazione della pensione minima a mille euro è stato l’Osservatorio dei conti pubblici italiano guidato da Carlo Cottarelli, attualmente candidato Pd alle prossime elezioni. Ad ogni modo, secondo i dati emersi, portando la pensione minima a mille euro, tenendo conto dell’aumento del 2,2% che avrà luogo già a partire dall’autunno per effetto del decreto Aiuti bis, la spesa raggiungerebbe i 19,5 miliardi di euro. Se si volessero poi includere nella riforma anche i pensionati fino a due volte il trattamento minimo il conto salirebbe addirittura a 31,2 miliardi. Numeri sicuramente importanti su cui dovrà riflettere chi salirà al Governo.