Tra gli argomenti trattati nel corso dell’ultima riunione fra Aran e sindacati sul rinnovo del CCNL scuola, c’è la proposta di permettere al Dirigente Scolastico di sanzionare gli insegnanti, senza passare dagli Uffici scolastici. Allargare i poteri del DS nei confronti dei docenti, garantisce la libertà di insegnamento? I sindacati si son subito dichiarati contrari.
Sanzioni ai docenti da parte del DS fino a 10 giorni
In riferimento alle sanzioni disciplinari, l’ARAN ha proposto ai sindacati una bozza di contratto che prevede un impianto sanzionatorio identico a quello già previsto per il personale ATA. Ovviamente, si tratterebbe di intervenire sul testo per apportare le adeguate modifiche necessarie ad adeguarlo ai docenti.
Le reazioni dei sindacati
Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, ha definito ‘impensabile’ che le sanzioni vengano erogate dal dirigente scolastico. “Ciò lede chiaramente con il principio costituzionale della libertà di insegnamento. Si tratta di una soluzione che per la scuola, democratica e collegiale, non può funzionare. Abbiamo bisogno di un organismo terzo, paritetico, abbiamo bisogno di cambiare a fondo”.
Anche Marco Giordano, segretario generale Anief, è dello stesso avviso. Fa notare che concentrare il potere sanzionatorio nella mani del dirigente, rischia di destabilizzare i complessi equilibri delle istituzioni scolastiche. “A tutela di tutti, dirigenti compresi, riteniamo che le sanzioni dei docenti di ordine superiore al rimprovero scritto debbano rimanere in capo agli uffici per i procedimenti disciplinari presso le direzioni regionali del Ministero, per far sì che sui provvedimenti più gravi sia un organo terzo a valutare” afferma.
La CISL scuola ha chiesto di salvaguardare e garantire la libertà di insegnamento, senza irrigidire ulteriormente le attuali norme di legge. L’ARAN si è riservata di effettuare i dovuti approfondimenti.