Precariato scuola, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, è tornato a parlare del problema del precariato anche in relazione alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Tutti i partiti, o quasi, hanno presentato il loro programma sulla scuola, con l’impegno di mantenere le promesse date. Pittoni, comunque, ha voluto sottolineare come la Lega abbia presentato, oltre due anni fa, un progetto per risolvere in maniera definitiva la questione precariato.
Precariato scuola, Pittoni: ‘Il progetto della Lega è già pronto da due anni, è il DDL 1920’
“A poche settimane dal voto – esordisce il vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama -non c’è forza politica che non si dica pronta a impegnarsi per superare il problema del precariato nella scuola. Ma solo la Lega ha un progetto ampio e articolato, il ddl 1920, depositato in tempi non sospetti (agosto 2020) per risolvere in via definitiva la questione. La proposta individua per la prima volta sedici diverse situazioni, offrendo soluzioni che – sempre per la prima volta – non pongono le singole categorie in rotta di collisione tra loro rendendo il tutto impraticabile”.
‘Sostegno? No al cambio continuo di docenti, sì ad insegnanti titolari’
“A volte – spiega il senatore Mario Pittoni – chi governa ha una visione talmente proiettata nel futuro da non riuscire a vedere un presente fatto di studenti che, specie nel sostegno, devono confrontarsi con un cambio continuo di docenti, quando sarebbe loro diritto disporre di insegnanti titolari, che abbiano il tempo di conoscerli e personalizzare il servizio caso per caso. L’Europa chiede qualità? Già assegnare a questi ragazzi i loro docenti garantirebbe un significativo miglioramento. Si preferisce invece disperdere energie impegnando ogni anno per mesi le strutture scolastiche alla ricerca di 150/200mila supplenti.
‘Mancano insegnanti, non studenti’
‘È vero che con la crisi demografica – prosegue il senatore della Lega – tra un decennio potremmo avere un milione di alunni in meno, ma oggi la situazione è opposta: mancano insegnanti, non studenti. E comunque con il turnover anche un eventuale surplus di docenti si può riassorbire al ritmo di 25mila unità l’anno. Urge una fase transitoria con un grande piano di stabilizzazione delle decine di migliaia di insegnanti precari ai quali lo Stato dà fiducia da una vita, senza però mai assumerli in via definitiva perché fa aumentare i costi. Ma anche mantenere le famiglie nell’insicurezza, impedendo di sviluppare un progetto di vita, ha i suoi costi e nel tempo potrebbero risultare ben superiori – conclude Pittoni – per l’intera comunità”.