Bonus 500 euro, il Tribunale di Marsala ha pubblicato lo scorso 7 settembre 2022 la sentenza N. 803 attraverso la quale viene riconosciuto a due docenti precari il loro diritto alla Carta del Docente. Come è noto, il bonus da 500 euro per l’aggiornamento e la formazione professionale degli insegnanti è, attualmente, riservata ai docenti di ruolo.
Bonus 500 euro, sentenza N. 803 del 7 settembre 2022: riconosciuto il diritto anche ai precari
Come riporta anche ‘Orizzonte Scuola’, il tribunale siciliano ha accolto il ricorso presentato da due docenti precari, affermando, nella sentenza, come sia evidente che, nel caso di specie, sussista ‘una differenza di trattamento tra i docenti a tempo indeterminato e i docenti assunti dal Ministero nell’ambito di rapporti a tempo determinato: la formazione dei primi – anche se in “posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati” (art. 3 del D.P.C.M. 28 novembre 2016) – è sostenuta sotto il profilo economico dalla parte datoriale con l’erogazione della Carta elettronica; i docenti a tempo determinato, pur avendo un eguale diritto-dovere di aggiornarsi e formarsi, non risultano, invece, destinatari di tale sostegno economico’.
Le motivazioni della sentenza
Tale sistema formativo – come condivisibilmente sostenuto dal Consiglio di Stato con la pronuncia n. 1842/2022 che si richiama integralmente ex art. 118 disp. att. c.p.c. – appare collidere “con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.: invero, a 4 differenziazione appena descritta collide con l’esigenza del sistema scolastico di far sì che sia tutto il personale docente (e non certo esclusivamente quello di ruolo) a poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, affinché sia garantita la qualità dell’insegnamento complessivo fornito agli studenti”.
Il Consiglio di Stato ha inoltre evidenziato che “è evidente la non conformità ai canoni di buona amministrazione di un sistema che, ponendo un obbligo di formazione a carico di una sola parte del personale docente (e dandogli gli strumenti per ottemperarvi), continua nondimeno a servirsi, per la fornitura del servizio scolastico, anche di un’altra aliquota di personale docente, la quale è tuttavia programmaticamente esclusa dalla formazione e dagli strumenti di ausilio per conseguirla: non può dubitarsi, infatti, che, nella misura in cui la P.A. si serve di personale docente non di ruolo per l’erogazione del servizio scolastico, deve curare la formazione anche di tale personale, al fine di garantire la qualità dell’insegnamento fornito agli studenti” (così Cons. Stato n. 1842/2022).
Dalla lettura di tali norme – si continua a leggere nella sentenza – emerge che la formazione costituisce un diritto e dovere del personale docente e che il Ministero è tenuto a fornire strumenti, risorse e opportunità che garantiscono la formazione non solo al personale a tempo indeterminato ma anche a quello a tempo indeterminato. Il Tribunale di Marsala, pertanto, ritiene doveroso ‘riconoscere ai ricorrenti il diritto ad usufruire il beneficio economico di € 500,00 annui attraverso la c.d. Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente’.
In considerazione del numero di anni scolastici svolti come precari dai due docenti, il Ministero dell’Istruzione è stato condannato alla corresponsione di importi nominali pari a 2.500 e 2000 euro, al fine di sostenere la formazione continua dei due docenti e valorizzare le loro competenze professionali.