Ritorno a scuola, oggi 12 settembre, per gli studenti di sette regioni italiane. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è intervenuto ai microfoni di Rainews 24 per augurare un buon anno scolastico 2022/23. Le parole del ministro (oramai uscente) non sono passate inosservate, tanto da suscitare le reazioni del mondo della scuola.
Bianchi sull’avvio dell’anno scolastico 2022/23: ‘Nessun balletto delle supplenze’
‘Credo che i sindacati abbiano lanciato una provocazione per riportare la scuola al centro dell’attenzione. Noi abbiamo lavorato per fare le supplenze prima del primo settembre non dopo come si faceva un tempo – ha dichiarato il ministro Bianchi – non c’è nessun balletto delle supplenze: abbiamo 801mila insegnanti e di questi 91mila sono insegnanti di sostegno in deroga, ossia insegnanti che sostengono i bambini in difficoltà e si chiamano ‘in deroga’ perché devono essere fatti anno per anno’.
Il ministro poi ha ricordato i ’25mila insegnanti che stanno concludendo il concorso. Noi abbiamo fatto 7 concorsi in un anno e mezzo, abbiamo assunto 61mila insegnanti l’anno scorso, 50mila più 25mila li assumeremo entro fine anno e poi l’impegno con l’Europa è di assumerne altri 70mila per l’anno prossimo. Non c’è un problema di cattedre – aggiunge Bianchi – ci sono 40-44mila supplenti ossia il 5% del totale, sono insegnanti che coprono quelle naturali e necessarie situazioni di chi è in malattia, maternità o svolge altra attività politica e sindacale’.
Tuzi (M5S) replica al ministro Bianchi: ‘Altro che ritorno alla normalità , siamo nel caos’
Il capogruppo del M5S in commissione Cultura e Istruzione di Montecitorio, Manuel Tuzi, ha prontamente replicato: ‘Il ministro dell’Istruzione Bianchi oggi ha fatto gli auguri agli studenti, dimenticando che la gran parte di loro si è ritrovato senza insegnanti e con le lezioni a orario ridotto. Il ministro solo qualche giorno fa aveva dichiarato che non ci sarebbero stati problemi per il reclutamento dei docenti, ma la realtà ci racconta un’altra storia: sono migliaia le cattedre vacanti, sei mila solo nel Lazio. per di più ci sono diverse segnalazioni di errori nelle graduatorie.
Era prevedibile – sottolinea Tuzi -e non è stato fatto nulla. Vanno rivisti i criteri di assegnazione, intanto però poteva essere prorogato l’organico covid. Ma prima di ogni cosa va riportato alla realtà l’attuale ministro che continua a dire che va tutto bene parlando di ‘provocazioni’ quando qualcuno gli fa notare che è l’opposto: questo anno scolastico sarebbe dovuto essere quello del ritorno alla normalità , invece ci troviamo al primo giorno di scuola con una situazione caotica che mette in difficoltà estrema l’intera comunità scolastica: presidi, docenti precari che si devono trasferire, famiglie alle prese con l’orario ridotto dei propri figli. Come MoVimento faremo di tutto per sanare al più presto questa situazione, la scuola deve essere al centro delle politiche di ogni governo’.
Giannelli: ‘Il primo problema è che non ci sono tutti i docenti che ci dovrebbero essere’
Il presidente dell’ANP, Antonello Giannelli, è intervenuto questa mattina a Coffee Break, in diretta su La7: ‘Le criticità della scuola sono sempre le stesse – ha dichiarato il leader dell’Associazione Nazionale presidi – Accantonata l’emergenza Covid, restano sempre gli stessi problemi. Il primo è che non ci sono tutti i docenti che ci dovrebbero essere. Il ministro si è impegnato, ma è il meccanismo che non funziona. Circa un quarto di tutti i docenti sono precari, e questo è dovuto al meccanismo di concorsi centralizzati. In tutti gli altri Paesi le assunzioni le gestiscono le scuole, e questi problemi non ci sono. Noi per motivi ideologici non vogliamo attuare questo meccanismo, ma è l’unica soluzione, altrimenti il problema non si risolverà mai’.